Morto in moto, la prof al direttore: "Laurea alla memoria per Lorenzo Simonetti"

E' il giorno dell’ultimo saluto allo studente 24enne, il dolore degli amici FOTO La tragedia

Lorenzo Simonetti

Lorenzo Simonetti

Macerata, 30 giugno 2015 - Inviata a Filippo Mignini, direttore del dipartimento di studi umanistici, la lettera con la richiesta di dare comunque la laurea a Lorenzo Simonetti, 24 anni di Macerata, lo studente universitario morto domenica verso le 13.30 in uno schianto in motocicletta (foto) contro un’auto sulla strada provinciale, a Morrovalle, mentre partecipava al motoraduno della Pro Loco di Piediripa. Lorenzo si sarebbe laureato venerdì in mediazione linguistica, dove studiava inglese, francese e tedesco.

«Quando me l’hanno detto – racconta Dominique Guillemant, insegnante madrelingua di francese – sono rimasta gelata, poi sono scoppiata in un pianto. Ho pensato alla sua imminente laurea, ai genitori. È uno strazio, una vita spezzata a 24 anni può solo lasciarci tutti traumatizzati e arrabbiati. Spero tanto gli sia riconosciuta la laurea, se lo merita. Non gli servirà lassù, ma serve a tutti noi. Credo sia il minimo che l’Università possa fare, non solo per ricordare Lorenzo, che era quasi giunto al traguardo, ma anche per rispetto nei confronti dei suoi genitori, che glielo hanno permesso. Non so se riuscirò a essere presente ai funerali. Non potrei sopportarlo, non riuscirei a contenere il pianto. Voglio ricordarlo seduto in aula insieme ai suoi amici». 

«Era sempre disponibile, simpaticissimo, quanto fosse buono lo si avvertiva a pelle». Lo ricorda, così, ancora sotto choc, Andrea, suo compagno di studi per tre anni. Tutta la facoltà è ancora incredula, anche perché chi non conosceva lui, conosceva senz’altro la mamma, Irene Di Spilimbergo, che lì insegna diritto del lavoro. «Qualche tempo fa, mi aveva detto che avrebbe fatto la laurea a breve. Nei giorni scorsi, l’ho visto girare in facoltà, impegnato a sbrigare le ultime pratiche per la laurea – aggiunge Andrea –. Quando ho saputo la notizia della sua morte, non riuscivo a crederci. Non è possibile neanche a immaginare che un amico c’è e il giorno dopo in un attimo non c’è più. Non lo dico tanto per dire, ma davvero non l’ho mai visto litigare o arrabbiarsi con qualcuno. Era sempre positivo, solare e di buon umore. Un ragazzo dal cuore d’oro». 

Legati fin dai tempi in cui mediazione linguistica aveva sede a Civitanova, i due amici condividevano, oltre lo studio, anche la passione per il calcetto. «Era stato lui a dare il via al gruppo di calcetto – continua Andrea – una bella squadra mista, maschi e femmine insieme, giocavamo il mercoledì e dopo si andava tutti a cena, di solito all’Hook, sul lungomare. Durante il periodo trascorso ai Salesiani a Civitanova, organizzavamo parecchie feste, quand’era più freddo dentro casa, ma spesso, nei mesi caldi, negli chalet, dove dopo mangiato si metteva musica e si ballava un po’. A lui piaceva divertirsi, ma amava soprattutto stare con gli amici, con la ragazza, con cui stava insieme da circa cinque anni, e poi amava i motori. Ricordo quando mi disse della sua Cinquecento anni Sessanta, che teneva tirata a lucido, che ‘un’auto è come una signora, se la tratti bene non ti lascia mai’. Oltre a tutto questo, c’era la passione per la Juve».

«Ho ancora il magone – scrive su Facebook Sara Schiavone –. Ieri (l’altroieri, ndr) ho perso non soltanto un compagno di Università, ma un vero e proprio amico, che è stato sempre presente nel momento del bisogno. Non dimenticherò mai l’aiuto che mi hai dato durante le settimane in cui portavo le stampelle, quando mi passavi a prendere e mi accompagnavi a lezione o quelle volte in cui, essendo io la solita ritardataria, mi tenevi il posto durante la lezione di francese. Sei stato tu a creare una squadra all’Università, a farci amalgamare tutti quanti, e purtroppo sei volato in cielo. Non ti scorderò mai Loré».