Città impazzita per la Rata. "Mariella, portaci in Europa"

Dallo Sferisterio a piazza della Libertà: bolgia per il salto in Lega Pro (FOTO; VIDEO)

UN FIUME BIANCOROSSO La gioia immensa dei tifosi che hanno atteso l’arrivo della squadra in piazza della Libertà (foto Calavita)

UN FIUME BIANCOROSSO La gioia immensa dei tifosi che hanno atteso l’arrivo della squadra in piazza della Libertà (foto Calavita)

Macerata, 4 maggio 2015 - IMPAZZISCE la città per il salto tanto atteso della Maceratese. Il sogno della Lega Pro diventa realtà con il goal di Kouko al quattordicesimo della ripresa (FOTOVIDEO). Una festa immensa che coinvolge tutti, bimbi, donne, anziani. E, ovviamente, i tifosi storici, quelli che non si sono persi una partita. Una festa che dall’Helvia Recina rompe gli argini e si riversa in centro. Non si era mai vista Macerata così, «neanche quando abbiamo vinto i mondiali», dice la gente. C’è chi si arrampica in cima alla palla dello Sferisterio a sventolare la bandiera della Rata, chi si affaccia alle finestre, chi fa trenta giri delle mura in auto o in motorino. Un fiume biancorosso, per ore e ore, dallo stadio fino in piazza Mazzini.

PIAZZA GARIBALDI cambia nome e diventa piazza Giuseppe Magi, come recita lo striscione appeso sotto la statua e dedicato al mister. Poi, tutti a riempire piazza della Libertà: i giocatori, dal balcone del Comune, salutano la città che li aspetta sotto, srotolando uno striscione con i simboli della città, tutta biancorossa.

Parlano, uno dopo l’altro, tra fumogeni e inni, in piedi sopra un tavolo, Maria Francesca Tardella, la presidente, Giuseppe Magi, l’allenatore, e poi il capitano, Alfredo Romano, e gli altri giocatori. «Che posso dirvi? Grazie – urla alla folla Tardella, che subito risponde unita con il boato Mariella, portaci in Europa! –. Questa è la vittoria di tutta Macerata». «Io vi guardo – dice Magi alla piazza – e sono ancora più orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Vedere la città così contenta è una cosa meravigliosa, per me e per i ragazzi che hanno dato tutto quello che avevano in corpo per i colori della Maceratese. È ora di festeggiare», grida, prima di essere trasportato in braccio dalla folla. «Voglio congratularmi – sottolinea il sindaco Romano Carancini, in camicia bianca e pantaloni rossi, anche lui sul tavolo – con chi ha riportato la nostra squadra in serie C dopo 40 anni. Grazie, a nome di tutta la città».

E NON RIESCE a contenere le lacrime la presidente della Maceratese, mentre abbraccia un tifoso: «Vedevamo il traguardo così vicino, senza mai riuscire a toccarlo – commenta, commossa –. Ma, oggi, ero sicura che ce l’avremmo fatta, non ne ho dubitato per un solo istante durante la partita». «Vittoria meritatissima – dice il tifoso Claudio Nasnini –, la squadra è andata in crescendo e l’allenatore ha saputo tirare fuori il meglio di ognuno. Poi è stato bellissimo vedere tanti bambini allo stadio», «davanti a 5.000 spettatori non potevamo sbagliare, seguo la Rata da quando sono bambino, festeggerò tutta la notte», aggiunge Marco Cirilli, mentre Carlo Lorenzini sottolinea come sia stato «uno splendido spettacolo sportivo, che mi ha fatto tornare allo stadio dopo 40 anni». I genitori di Filippo Lari, giocatore, vengono qui da Firenze «ogni weekend, da luglio – spiegano Paolo e Chiara – siamo orgogliosi della vittoria e ci siamo immedesimati con l’ambiente maceratese, che ci ricorda tanto la nostra campagna fiorentina». Non è mancato in piazza anche qualche momento di tensione tra i tifosi biancorossi, che sembra però essersi risolto nel giro di qualche minuto.