Don Nazzareno ordinato vescovo. Tra due settimane il debutto in città

Cerimonia a Città di Castello: l’abbraccio di fedeli e sindaci maceratesi di Carlo Stocchi FOTO Il rito

Perugia: l’ordinazione del vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi (Foto Rambagiotti)

Perugia: l’ordinazione del vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi (Foto Rambagiotti)

Macerata, 14 luglio 2014 - Sono partiti all’alba per arrivare a Città di Castello, in Umbria, e non perdersi la nomina a vescovo di monsignor Nazzareno Marconi (foto), che il 27 luglio farà il suo ingresso nella diocesi di Macerata. Erano tanti i fedeli che dalle Marche hanno voluto essere vicino al loro futuro vescovo.

Appena prima di iniziare la cerimonia, monsignor Marconi, 56 anni, ha sostato qualche minuto davanti la tomba di San Florido, patrono della diocesi tifernate, situata nel duomo inferiore prima di ricevere il saluto dei tantissimi fedeli, provenienti dalla diocesi marchigiana e dalle ultime parrocchie in cui il monsignore ha operato, oltre alle autorità politiche delle due regioni, ecclesiastici da tutta Italia — tra cui una ventina di vescovi — e la famiglia del neo vescovo. E nella cattedrale, fra le oltre duemila persone, c’è anche chi non è riuscito a trattenere le lacrime all’annuncio dell’ordinazione episcopale, conferita dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia e Città della Pieve.

«Caro Don Nazzareno — ha detto Bassetti — adesso ti assumi un surplus di responsabilità e di grazia nell’aiutarci tutti a non avere paura. C’è un solo modo per poterlo fare: contemplare l’azione di Dio e della sua parola nella terra che ti è affidata».

Il cardinale ha celebrato insieme a monsignor Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello patria del neovescovo, e monsignor Claudio Giuliodori, suo predecessore a Macerata. Durante la funzione monsignor Marconi si è emozionato più volte, ricordando gli anni trascorsi in Altotevere. Il primo cittadino tifernate, Luciano Bacchetta, ha espresso i suoi complimenti, mentre il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha sottolineato che l’intera diocesi lo accoglierà a braccia aperte.

Il neo vescovo Marconi ha ricevuto in dono l’anello ed il pastorale dalla famiglia. L’anello era quello di fidanzamento del padre di don Nazzareno, morto quando lui aveva solo 5 anni. Un gioiello semplice donatogli da mamma Emiliana ed acquistato grazie ai suoi primi lavori da giovanissima sarta. Su questo è stata montata una medaglietta in oro con il volto di Gesù, ricordo della ordinazione sacerdotale dello zio don Edoardo, che ha tenuto con sé fino alla morte. Il pastorale, invece, è opera di un orafo amico, di Città di Castello: è realizzato in legno d’ulivo per ricordare questa pianta, simbolo di pace, e delle colline umbre. Al centro del riccio c’è una croce in metallo argentato che rappresenta la Colomba dello Spirito Santo. Infine la Croce Pettorale è dono delle monache benedettine del monastero di Citerna.

Carlo Stocchi