Università, Francesco Adornato si candida a rettore

Il direttore di Scienze politiche in campo. Possibile una corsa solitaria

Francesco Adornato (foto Calavita)

Francesco Adornato (foto Calavita)

Macerata, 5 maggio 2016 - Francesco Adornato rompe gli indugi e si candida a rettore dell’Università di Macerata. Il professore di Diritto agrario e direttore del Dipartimento di Scienze politiche ha formalizzato ieri mattina la sua discesa in campo in vista delle elezioni che si svolgeranno il 15 giugno. Calabrese, 63 anni, Adornato è al momento l’unico candidato alla successione di Luigi Lacché: eventuali sfidanti dovranno uscire allo scoperto entro dieci di giorni, visto che il termine per la presentazione scade un mese prima del voto. Al momento, però, sulla figura di Adornato sembra essersi consolidato un consenso piuttosto ampio. Una convergenza che vede protagonisti tutti i direttori di Dipartimento e lo stesso Lacchè. Quella di Adornato, quindi, potrebbe essere una corsa solitaria.

Ed è proprio su questo «spirito di condivisione e unità sostanziale» che il candidato rettore insiste nelle prime righe del suo programma di mandato elettorale, depositato ieri mattina in ateneo (e consultabile sul sito dell’Università). Adornato – laureatosi alla Sapienza di Roma con Stefano Rodotà e in servizio a Macerata da vent’anni – inquadra la sua candidatura «all’interno di un clima di fiducia e di collaborazione tra Dipartimenti, organi dell’ateneo e amministrazione». Una candidatura che nasce in continuità con l’attuale governance, tanto che Adornato sottolinea come «i positivi risultati raggiunti dal rettorato Lacchè».

Il direttore di Scienze politiche disegna un ateneo in grado di «ampliare la composizione della comunità accademica, coinvolgendo partner esterni (investitori e filantropi) per il sostegno a singoli programmi e iniziative». Nella sua analisi, Adornato parte da un contesto nazionale che ha «mortificato» i docenti (blocco degli stipendi e delle carriere, poche assunzioni), il personale tecnico-amministrativo (scarse risorse) e gli studenti (fondi insufficienti per il diritto allo studio). Una crisi generale del sistema universitario italiano che, non a caso, in dieci anni ha visto un crollo delle immatricolazioni del 20%. Macerata si presenta però in controtendenza, con un incremento significativo delle immatricolazioni e degli studenti stranieri. Adornato dà merito a Lacchè di aver garantito «un bilancio solido» e di aver creato l’orizzonte di un «umanesimo dalla forte vocazione innovativa».

Un percorso che il candidato rettore vuole rafforzare. In questo senso l’ateneo dovrà «offrire il massimo contributo alla vita sociale e produttiva del territorio, dialogando con istituzioni, enti e imprese. Tra le priorità, quella di accelerare il processo di internazionalizzazione, che ha già fatto segnare «risultati significativi e incoraggianti». In futuro, secondo Adornato, bisognerà investire su lauree a doppio titolo, corsi di dottorato internazionali, mobilità studentesca e approfondimento delle lingue straniere. Sul fronte degli studenti, il prof ricorda che le tasse a Macerata sono mediamente più basse rispetto ad altri atenei italiani. Ma il diritto allo studio andrà potenziato: di qui l’appello alla Regione affinché avvii una riforma degli Ersu.

Servizi sportivi e culturali (teatro e cinema) sono altre due pallini di Adornato, che riconosce come «la logistica dei trasporti sia un problema annoso che dovrà continuare a essere un profilo prioritario del nostro impegno». Il capitolo dedicato al personale tecnico-amministrativo parte dalla necessità di «una ancor più efficiente organizzazione del lavoro» e dell’assunzione di nuovo personale (che sarà rafforzato anche dall’arrivo di dipendenti delle Province). L’Università di Adornato dovrà essere legata al territorio e alla città. «Tutti insieme – conclude – dobbiamo leggere il futuro prima che il futuro arrivi».