Insulti e danni in caserma, cinque ragazzini nei guai

Porto Recanati, cori da stadio contro i carabinieri e Acab inciso su una scrivania: il video messo Facebook

Carabinieri

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Porto Recanati (Macerata), 8 ottobre 2015 – Pensavano fosse una bravata, e invece erano una sfilza di reati. Finisce male lo scherzo che un gruppetto di giovani portorecanatesi aveva fatto nella caserma dei carabinieri. Il fatto è successo la settimana scorsa. I militari, indagando su una serie di furti che erano stati commessi ai danni di uno chalet portorecanatese, avevano convocato in caserma cinque giovani del posto, più o meno diciottenni, alcuni italiani, altri di origini diverse, tutti residenti in città. Arrivati negli uffici dell’Arma, il piantone ha chiesto loro di aspettare in una stanza.

Ma appena quello si è allontanato, i ragazzini hanno cominciato a divertirsi: mentre uno di loro filmava la scena, gli altri hanno iniziato a cantare cori da stadio contro i carabinieri. Poi a uno è venuto in mente di incidere sulla scrivania una scritta offensiva contro le forze dell’ordine (Acab, l’acronimo di una frase ingiuriosa in inglese). Tra scenette, canzoncine ingiuriose e danneggiamenti vari, a loro deve essere sembrato tutto davvero un sacco esilarante, tanto che quello che filmava gli amici con il telefonino ha voluto allargare il numero di amici informati della bravata, e ha condiviso il video sul social network Facebook.

Anche ad altri loro amici evidentemente la cosa deve essere piaciuta molto: ci sono stati commenti, apprezzamenti e altri insulti vari indirizzati contro l’Arma. I ragazzi della comitiva magari si saranno sentiti davvero divertenti e coraggiosi, ad aver messo a segno quella bravata. Ma in verità c’era ben poco da ridere. Anche i carabinieri infatti hanno potuto vedere quel filmato pubblicato su Facebook. Hanno identificato senza difficoltà i protagonisti e li hanno denunciati per oltraggio a corpo giudiziario, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Una bruttissima sorpresa per i ragazzini, che quando hanno letto di cosa erano accusati hanno iniziato a capire di aver commesso un errore. Ora tutti si dovranno difendere dalle contestazioni, e provare a ridimensionare la sciocchezza commessa.