Ancora perquisizioni alla Cpl. Si cercano nuovi appalti truccati

I carabinieri a caccia di prove nella sede della cooperativa a Concordia

Il blitz dei carabinieri ieri mattina

Il blitz dei carabinieri ieri mattina

Modena, 30 maggio 2015 - SONO rimasti dentro più di cinque ore; c’erano i carabinieri del reparto operativo (sul posto il comandante, tenente colonnello Domenico Cristaldi) ed i colleghi del Noe, che seguono l’inchiesta dall’inizio. In via Grandi a Concordia, ieri, tarda mattinata, una nuova ed evidentemente complessa perquisizione ha avuto luogo nella sede di Cpl. I carabinieri dopo le quattro del pomeriggio sono usciti portandosi via numerosi documenti prelevati dagli uffici del colosso cooperativo.

Nuovi controlli (perché nei mesi scorsi già se n’erano visti) su input della procura di Modena, che ha ereditato la complessa inchiesta nata a Napoli e poi migrata in corso Canalgrande, relativa all’opera di metanizzazione dell’isola di Ischia. Da quel poco, anzi pochissimo, che trapela (perché siamo in pieno segreto istruttorio) la ‘visita’ di ieri potrebbe essere legata alla ricerca di documentazione relativa ad altri appalti. Inediti, per essere più chiari. Il condizionale è, ovviamente, l’imperativo categorico. La perquisizione dunque potrebbe non essere servita solo ad approfondire determinati aspetti già contenuti nel maxi fascicolo dove i pm napoletani Woodcock, Carraro e Loreto, disegnano un complesso meccanismo corruttivo che, con la complicità del sindaco Pd Giuseppe Ferrandino, avrebbe fruttato a Cpl numerosi lavori e tanti soldi ad Ischia. Anzi, non è da escludere che i documenti portati via ieri allarghino il raggio a nuove piste, che tradotto sta a significare lavori eseguiti in passato da Cpl mai finiti sulla scrivania dei magistrati. Appalti, cantieri, di quali zone? Di che regioni? Sono domande, queste, destinate per il momento a restare senza risposta. 

«L’attenzione è alta, anzi massima. Altro non si può aggiungere», l’unica frase catturata di sfuggita tra un passaggio e l’altro dall’ingresso automatico di via Grandi. Porta che ieri ha varcato anche Vito Zincani, il quale dopo essersi recentemente lasciato alle spalle l’ufficio di procuratore capo, veste ora l’incarico di responsabile dell’organo di vigilanza della multiutility Cpl. Esattamente del funzionamento di questo nuovo ‘pool’, qualcosa Zincani ha detto: «Siano in piena revisione del modello di gestione ed organizzazione – di Cpl, ndr –. Anzi – aggiunge l’ex procuratore capo di Modena – abbiamo superato la fase di controllo ed ora ci stiamo concentrando su nuovi procedimenti più rigorosi».

Tornando sul fronte prettamente giudiziario del caso Cpl, l’ex presidente Roberto Casari è ai domiciliari da alcuni giorni. Non è ancora chiaro se la procura si opporrà o meno all’alleggerimento delle misure cautelari nei suoi confronti. Anche Nicola Verrini e Maurizio Rinaldi sono attualmente ai domiciliari e per loro la procura aveva fatto appello chiedendo che restassero in carcere (opposizione che è stata respinta nei giorni scorsi). È tornato invece in libertà, con l’obbligo di firma a Roma, Francesco Simone, ex manager che avrebbe ideato il meccanismo Tunita, ovvero l’utilizzo di una società tunisina per nascondere i fondi neri necessari a pagare le mazzette. La perquisizione di ieri non avrebbe portato all’iscrizione di nuove persone nel registro degli indagati.