Modena, bimbo morto. La mamma: «Christian era il mio amore»

Diana 27 anni è indagata per omicidio preterintenzionale

L’ingresso del Policlinico

L’ingresso del Policlinico

Modena, 17 gennaio 2017 - Diana, 27 anni, tira fuori dalla borsetta tre fogli stampati, è l’avviso di garanzia che le è stato notificato ieri con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Non sa cosa significhi esattamente, parole troppo difficili per lei, moldava in Italia da soli due anni, la mente ancora sconvolta. Diana è la mamma di Christian, il bambino di tre anni e mezzo arrivato sabato pomeriggio privo di vita al pronto soccorso del Policlinico. Sul suo corpicino i medici hanno trovato lividi diffusi alle braccia, sulle spalle sulla schiena ma soprattutto sulle gambe e sull’addome. La procura vuole vederci chiaro, ha aperto un fascicolo e ha disposto l’autopsia, che è cominciata ieri pomeriggio alla medicina legale del Policlinico.

Ieri mattina la giovane è stata portata d’urgenza all’ospedale da un’ambulanza dopo essersi sentita male; credeva di essere incinta ma il test di gravidanza ha dato esito negativo. Ci racconta quei momenti drammatici che hanno preceduto la morte del suo bambino. Seduto accanto a lei il suo compagno, un albanese agli arresti domiciliari dopo una recente operazione della squadra mobile contro sfruttamento della prostituzione.

Diana, cosa è accaduto sabato?

«Christian venerdì ha mangiato dei fagioli a pranzo. Poco dopo ha cominciato a sentirsi male, ha vomitato, ma non ci siamo preoccupati più di tanto. Poi si è ripeso».

Poi cosa è successo?

«Il giorno dopo, sabato, decido di cucinare qualcosa di leggero, del riso. Christian ne ha mangiato un poco, ha anche assaggiato le cotolette; le avevo cucinate alla maniera moldava con la carne macinata e la cipolla. Poi ha bevuto ho po’ della bibita e subito dopo ha cominciato a sentirsi male. Abbiamo pensato che fosse dovuto al fatto che non andava in bagno da alcuni giorni. Allora gli abbiamo messo un po’ di sapone nel sederino per aiutarlo. È stato in quel momento che è svenuto».

Voi cosa avete fatto?

«Gli abbiamo spruzzato dell’acqua fredda sul viso e lui si è un po’ ripreso, l’ho sdraiato sul suo letto e l’ho avvolto in una coperta, improvvisamente è svenuto. Abbiamo chiamato il 118 mentre io cercavo di fargli la respirazione bocca a bocca. I medici hanno cercato di rianimarlo, ad un certo punto una dottoressa mi ha detto: il cuore di Christian non batte più».

Diana come spiega quei lividi su tutto il corpo?

«Non lo so, io gli ho dato qualche sculacciata sulle gambe ma niente che possa giustificare quei lividi. I lividi sul collo forse sono stati provocati mentre cercavo nella disperazione dei soccorsi di togliergli la maglietta. Christian era il mio amore. Non avrei mai potuto fargli del male».