Modena, prese a calci e pugni il cane. Andrà in carcere per 6 mesi

La decisione del giudice nei confronti di un 40enne

Le guardie zoofile al lavoro

Le guardie zoofile al lavoro

Modena, 26 novembre 2017 - I calci e i pugni che nel 2013 a Vignola ha rifilato al cane sono la goccia che ha fatto traboccare il ‘vaso’. A causa di quelli, e dei suoi precedenti penali, un 40enne, che proprio a Vignola vive, è chiamato a scontare sei mesi di carcere. Questa la pena arrivata nei giorni scorsi a chiusura del processo di primo grado per maltrattamento di animali, partito a seguito della segnalazione di un testimone oculare, che nell’agosto del 2013, aveva notato l’uomo picchiare il pastore tedesco che aveva al seguito e che, peraltro, stava letteralmente trascinando col guinzaglio. Fatti che hanno portato all’intervento della polizia giudiziaria, guardia zoofila, con conseguente sequestro immediato dell’animale. "Quel cane – ricorda Stefano Giovannini, dirigente superiore delle guardie eco-zoofile e presidente dell’associazione Earth Emilia Romagna – non solo era stato preso brutalmente a calci e pungi in pieno centro a Vignola, davanti a tutti, ma era anche fradicio di birra. Per quell’episodio, considerando la gravità, erano accorsi sul posto, immediatamente, anche i carabinieri".

La sentenza in questione dà la dimensione di come il reato di maltrattamento di animali (previsto dall’articolo 544 ter del codice penale) sia sempre più rilevante, a differenza del passato, e dunque punito severamente. "Nei confronti del 40enne condannato – aggiunge Giovannini – è stata anche comminata una multa di circa 6mila euro, mentre il pastore tedesco sarà definitivamente confiscato". Non solo: "In base a quanto stabilito dalla legge regionale 5/2005 – aggiunge Giovannini – , tutti coloro che hanno subito condanne per maltrattamento di animali non potranno più detenerne. Quindi qualora un condannato per questo tipo di reato dovesse possederne uno, il sequestro sarebbe immediato". Peraltro il pastore tedesco, che oggi ha quattro anni, è ancora alla ricerca di una famiglia: accolto in una struttura dove poter vivere liberamente senza subire delle nuove violenze, è in questo momento ‘solo’, aspetta cioè che qualcuno possa adottarlo. Un appello che ovviamente, ora, col processo di primo grado che si è chiuso e col padrone che pardone non lo sarà più, viene rinnovato: chi volesse accogliere l’animale in questione può farsi avanti, anche contattando l’associazione Earth (in via Guerro 66 a Castelvetro, si può contattare il numero telefonico 329-0620682) per la tutela giuridica e ambientale e animale.