Pievepelago (Modena), 25 settembre 2016 - Amarezza, delusione, incredulità. Sono questi i sentimenti che si respirano tra la gente di Pievepelago e Riolunato, i due comuni finiti sotto i riflettori per il doppio arresto, venerdì, di Vinicio Galli e Renzo Corbelli, vigile e benzinaio che tutti conoscono. Delusi e arrabbiati gli amici dei due pievaroli, arrestati con l’accusa di peculato (il vigile), furto e ricettazione (il gestore del distributore IP di Pieve), e di truffa ai danni di ente pubblico (entrambi): secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Pavullo, Galli avrebbe, infatti, rubato gasolio – agendo in divisa e con l’auto di servizio – prelevandolo dalla cisterna del Comune di Riolunato (alle cui dipendenze ha lavorato come vigile per una quindicina di anni, fino al 2011) per poi consegnarlo a Corbelli, il quale lo avrebbe rivenduto; l’altra accusa è di rifornire l’auto di servizio dalla stessa cisterna (cosa che non doveva accadere, perché dal 2011 i vigili sono dipendenti dell’Unione del Frignano, e non più dei singoli Comuni), facendo però figurare il pieno come erogato da Corbelli. «Vinicio aveva un bel rapporto con i cittadini – riferiscono a Riolunato –. Se qualcuno aveva bisogno, si dava da fare per aiutarlo. È incredibile quanto successo».
Ma tra chi è incredulo e chi tenta di difenderlo cercando di capirne le motivazioni, c’è anche chi non è affatto sorpreso. «Non mi stupisco che sia stato lui a prendere il gasolio – commenta un cittadino –. È da tempo che ci sono movimenti strani. Qualcuno aveva notato circolare l’auto in orari non di servizio. E qualche tempo fa Vinicio era stato richiamato perché aveva l’abitudine di parcheggiare l’auto di ordinanza sotto casa sua». In effetti, circa un anno e mezzo fa, il vigile era stato sanzionato disciplinarmente dall’allora comandante della municipale, Marullo, per aver parcheggiato l’auto d’ordinanza sotto la propria abitazione: gli era stata consegnata una sorta di lettera di richiamo con la quale veniva sollecitato a non ripetere questo comportamento.
Intanto continua l’amarezza anche nei sindaci dei due Comuni. «È triste finire sotto i riflettori per queste vicende – commenta il primo cittadino di Pieve, Corrado Ferroni –. L’intera comunità viene colpita».
STESSO STATO d’animo per Daniela Contri, sindaco di Riolunato, il cui Comune ha fatto scattare la denuncia – che si è aggiunta alla segnalazione del comandante della municipale – perché dalla cisterna mancava del gasolio (nella cisterna c’è un conta litri, e ogni mezzo comunale che si rifornisce annota quanto preleva): «Siamo allibiti e amareggiati – spiega la Contri –. Ma ci preme recuperare quanto è stato sottratto al Comune. Verificheremo quale strada adottare, e se dovremo costituirci parte civile nel processo lo faremo».
Ieri Corbelli e Galli hanno trascorso tra le mura di casa la loro prima giornata agli arresti domiciliari, indubbiamente provati e sotto choc. Anche perché, in quanto incensurati, si trovano a dover fare i conti con avvocati e procedimenti con i quali non avevano mai avuto a che fare. Nei prossimi giorni – entro dieci dagli arresti – si svolgeranno gli interrogatori di garanzia, nei quali dovranno tentare di giustificare il loro operato. A breve il segretario comunale dell’Unione dovrà emettere un provvedimento di sospensione dall’incarico nella municipale nei confronti di Vinicio Galli, di fatto già sospeso in seguito agli arresti. Se i fatti di cui è accusato dovessero essere accertati, il vigile rischia anche l’interdizione dai pubblici uffici.