Regioni accorpate, addio Marche: i pesaresi sposano l’Emilia Romagna

Secondo un sondaggio Sigma Consulting, nel caso di riforma amministrativa, l’annessione della provincia sarebbe da preferire all’unione con Umbria e Abruzzo

Pesaro, la Palla di Pomodoro (Fotoprint)

Pesaro, la Palla di Pomodoro (Fotoprint)

Pesaro, 15 aprile 2015 - La maggioranza dei pesaresi è favorevole all’annessione all’Emilia Romagna. Tra le due ipotesi di macro-regione emerse a dicembre, quando il Pd portò alla Camera una proposta di legge per ridurre le regioni da 20 a 12, il 55% dei residenti della provincia di Pesaro e Urbino preferisce il passaggio all’Emilia Romagna, che comporta il distacco con il resto delle Marche, piuttosto che l’unione ad Abruzzo e Umbria insieme alle altre province marchigiane.

E’ quanto emerge dal sondaggio svolto dall’istituto di ricerca e studi socio-economici Sigma Consulting, che ha posto all’attenzione dei residenti della provincia il nuovo possibile assetto amministrativo. Dall’accorpamento con l’Emilia Romagna, secondo i pesaresi interpellati, il nostro territorio otterrebbe giovamento nel turismo.

Il 54%, infatti, ipotizza miglioramenti in questo settore. C’è anche chi si aspetta miglioramenti nell’economia (42%), nella sanità (39%) e nell’occupazione (34%). Le altre province marchigiane, invece, bocciano l’assetto che prevede Pesaro in Emilia Romagna e il resto della regione unito ad Abruzzo e Umbria, «perché probabilmente temono un accorpamento con realtà che non vengono percepite di primo piano», spiegano i sondaggisti della Sigma Consulting. Comunque, il 62% dei marchigiani appoggia l’idea di ridurre le regioni per abbattere i costi della politica e della macchina amministrativa.