Falchi rubati dal nido e venduti, 4 indagati

Operazione antibracconaggio del Gruppo Carabinieri Forestale di Pesaro e Urbino

I pulli di falco

I pulli di falco

Urbino, 22 marzo 2017 - Le indagini avviate nella primavera scorsa dal Gruppo Carabinieri Forestale di Pesaro e Urbino hanno permesso di stroncare un traffico di rapaci tra Marche e Toscana.

I cosiddetti “pulli”, cioè piccoli di rapace, venivano prelevati direttamente dal nido per essere poi rivenduti illecitamente. Si tratta di “pulli” di falco pellegrino (Falco peregrinus) un rapace della famiglia dei Falconidi, conosciuto per la velocità e capace di raggiungere in picchiata, durante la caccia, la velocità di quasi 300 km orari.

Le indagini, avviate nella primavera scorsa sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Pesaro, sono ora sono giunte alle fasi conclusive, con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 4 persone da parte della Procura della Repubblica di Urbino. I bracconieri sono indagati per diverse violazioni, che vanno dall’esercizio della caccia in periodo di divieto fino alla cattura e detenzione di specie particolarmente protette.

L’attività svolta ha permesso di sottoporre a monitoraggio il territorio dei comuni dell’Urbinate fino alla limitrofa provincia di Arezzo ed ha portato a numerose perquisizioni, al sequestro di “pulli” e di varia strumentazione elettronica. Si è avvicendato il personale delle Stazioni Carabinieri Forestale di Piobbico, Pergola, Carpegna e Macerata Feltria, coordinato dal Nucleo Investigativo di Polizia Forestale e Ambientale del Gruppo di Pesaro e Urbino. Le operazioni sono state condotte nell’ambito di una più vasta campagna di controllo e di intensificazione delle attività antibracconaggio.