Pesaro, 14 furti alla lavanderia automatica. "Sono sfinito" / VIDEO

Lo sfogo del titolare di 4 negozi da anni bersagliato dai ladri. "I danni superano sempre il bottino"

I ladri ripresi dalle telecamere

I ladri ripresi dalle telecamere

Pesaro, 25 ottobre 2017 - Si chiama Mario Battistoni, pesarese, proprietario di quattro lavanderie automatiche. Venerdì scorso, i ladri hanno rubato la macchinetta scambiamonete nel negozio di Villagrande di Mombaroccio, rompendo la porta d’ingresso. Hanno ritrovato la macchinetta scassata nei campi attorno. C’erano 200 euro.

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«Ma i soldi non dicono niente. Io sono sfinito. Con quello di venerdì ho avuto 14 furti in pochi anni, la prima volta è stato nel 2007, il responsabile era un ragazzino minorenne, che fu denunciato, ma essendo minorenne se l’è cavata solo con un divieto. Da allora, i ladri non hanno mai smesso. Dico 14 furti, non uno o due. Ho messo le telecamere, gli allarmi, ma non c’è niente da fare. Per rubare hanno usato banconote false, scariche elettriche nella macchinetta delle scambiamonete che nelle loro intenzioni avrebbe dovuto provocare l’uscita delle banconote. Invece ha solo danneggiato il lettore delle banconote che non funzionava più da dieci giorni. Quando il tecnico è andato ad aprirlo ha visto che era stato bruciato tutto con una scarica elettrica. Per fortuna, i soldi non sono usciti» (VIDEO).

«L’anno scorso – continua il titolare – mi hanno portato via la macchinetta tra le 12 e le 13, di fronte alla gente che pensava forse a qualche lavoro. Ogni volta il contenuto è modesto ma la macchinetta nuova costa 750 euro oltre i danni agli infissi. In un furto, le immagini delle telecamere erano perfette e avevo deciso di stampare quelle foto e metterle bene in evidenza fuori. I carabinieri mi hanno detto ‘per carità, non lo faccia che corre dei guai. Se il ladro si riconosce la denuncia e va a finire nei guai’. Ecco, siamo arrivati a questo. Io derubato 14 volte devo asternermi dal far riconoscere il ladro perché altrimenti la giustizia dà ragione a lui e torto a me».

«Chi parla di sicurezza, mi chiedo se conosca la realtà di Pesaro e del suo territorio. Qui siamo in balìa di bande di delinquenti che si permettono di entrare sotto le telecamere, sradicare quello che trovano e fuggire via. Sanno che non verranno fermati e che le loro foto non finiranno mai sui giornali perché la legge li protegge anche in questo. Io e come me le migliaia di persone che subiscono in silenzio, siamo esausti. Ogni volta ricominciare e inghiottire l’amarezza di dover subire questa violenza, fa passare la voglia di lavorare. E se poi chiami le forze dell’ordine per il furto, ti dicono che prima di tre ore non possono arrivare perché sono impegnate da un’altra parte. Non è possibile continuare così. Io sono stanco ma siccome sono costretto a lavorare riaprirò, ricomprerò le macchinette scambia soldi per 750 euro, dovrò rimettere 200 euro di fondo cassa, e attendere il furto nunero 15. Con rassegnazione, seppur tutti dicano che questa è una città tranquilla e con i reati in calo».