J-Ax e Fedez fanno tremare l’Astronave

Seimila persone travolte da due ore di puro spettacolo con una scenografia di grande effetto

Applauditissimi J-Ax e Fedez con la loro band (foto da Twitter di Zak)

Applauditissimi J-Ax e Fedez con la loro band (foto da Twitter di Zak)

Pesaro, 23 aprile 2017 - Nel tempio che ha ospitato le stelle del rock sono approdati anche loro: J-Ax e Fedez. All’Adriatic Arena, “I comunisti col Rolex”, ovvero l’accoppiata artistica dell’anno, ha chiuso il tour indoor regalando agli oltre 6mila presenti (tribune piene anche se nel parterre c’erano posti vuoti), più di due ore e mezzo di energia e divertimento.

Nessuno s’aspettava certo di assistere ad una performance indimenticabile e forse, proprio per questo, il pubblico (soprattutto giovanissimi coi loro genitori), ha apprezzato di più lo show tecnologico che i due rapper hanno progettato assieme a Lemonandpepper e Cromantica e che questa estate prenderà la via dei grandi spazi all’aperto a cominciare dall’Arena di Verona.

La scaletta pesarese non è stata diversa dagli altri concerti proposti nei palazzetti di mezza Italia. E dunque grande spazio ai successi di entrambi ma anche a quelli firmati a quattro mani e in alcuni casi diventati dei veri e propri tormentoni, come ad esempio “Assenzio” e “Vorrei ma non posto” (scelto come brano di chiusura).

Acustica non perfetta per questi centosessanta minuti di musica e volumi pompati a manetta in un’astronave che si è trasformata quasi da subito in una grande discoteca con il “veterano” J-Ax (completo nero, camicia bianca e immancabile cappello) e il suo alter ego Fedez in jeans corti stracciati e canotta. Un’ultima data per questo tour che si è aperto con l’esplicito brano-manifesto dell’album “Comunisti col Rolex”, che è scivolata veloce.

Il brano cantato con Alessandra Amoroso diventato un successo in radio che i seimila dell’astronave hanno intonato in coro assieme alle brave coriste nel ruolo supplente della famosa interprete. Ma chi si aspettava un concerto “finto” fatto da rapper-dj piuttosto che da musicisti si è dovuto ricredere.

La cifra rap nella tecnica di canto era smaccatamente pop nella musica e nelle intenzioni c’era tutta. Un omaggio ai bravi musicisti (a cominciare da Paolo Jannacci, tastiere e fisarmonica), sui quali troneggiava un mega schermo a forma di piramide; il concept scenografico che ha plasticamente messo in scena l’ascesa sociale raccontata in alcuni brani del disco: un gioco prospettico e tecnologico per comunicare il concetto di affermazione nella vita partendo dal basso della scala sociale.

Sono state due ore di grande elettricità con brani diventati famosi nella carriera di entrambi cantati da tutti: “Non è un film”; “Maria Salvador” dell’ex Articolo 31 J-Ax; “Magnifico”; “Amore eternit”; “21 grammi” (Fedez). Alla fine pubblico soddisfatto (tanto i figli quanto i genitori) e standing ovation per tutti.