Pesaro, Grillini all'attacco. "Le Poste elimineranno 52 sedi". Pd: "Non è vero"

Il documento con la lista è ufficiale. In bianco la data di esecuzione

Un ufficio di Poste Italiane

Un ufficio di Poste Italiane

Pesaro, 23 ottobre 2017 - «E’ un documento ufficiale del ministero dei Trasporti e delle Telecomunicazioni. E tutti i documenti sono ora a disposizione sul sito della Camera del nostro movimento: a Pesaro e Urbino chiuderanno 52 uffici postali», dice la portavoce dei grillini alla Camera dei Deputati, la fabrianese Patrizia Terzoni. Che continua: «Io non ho fatto altro che fare i conti per la nostra Regione: altri 52 ne chiuderanno a Macerata, 11 in quella di Ancona, 22 a Fermo ed altri 22 in quella di Ascoli». La parlamentare poi aggiunge: «Uno scenario che desta non poca preoccupazione: se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, come pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni. In base al documento di 124 pagine che ci è stato consegnato – continua la deputata dei 5 Stelle – molti degli uffici postali a cui diremo addio sono in piccole realtà o in Comuni interni, dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri».

Nell’elenco ufficiale – si tratta del piano di industrializzazione di Francesco Caio, ex amministratore delle Poste con validità 2016-2019 –, non risultano però ancora le date di chiusura che devono essere rese note 30 giorni prima della soppressione, ma emerge, scorrendo l’elenco, che sono fuori dal piano di razionalizzazione le città maggiori: e cioè Pesaro, Fano e Urbino, ma è non è in elenco anche Mondolfo-Marotta, mentre Vallefoglia, che ha più o meno gli stessi abitanti, rientra tra le aree da tagliare. «Comprendiamo l’esigenza di riorganizzare le Poste – continua Patrizia Terzoni –, ma un taglio così netto ci sembra una scelta scriteriata. Dal ministero ci hanno voluto rassicurare dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti due volte la settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma in base alle prime verifiche abbiamo appurato che non sono pochi in regione gli uffici chiusi in via definitiva. Non staremo a guardare e chiederemo al ministro Delrio di prendere in mano la situazione».

Una storia che ha preso tutti in contropiede, destando non poco allarme soprattutto in ambito sindacale, anche perché si verrebbe a creare un forte esubero di personale: «Nei vari tavoli che abbiamo con l’azienda – dice Marco Pazzaglini segretario Slc della Cgil di Pesaro – non è mai emerso assolutamente nulla. Per quello che ci riguarda faremo subito delle verifiche e se il tutto rispondesse alla realtà ci mobiliteremo immediatamente. Per legge fra l’altro ogni comune deve avere un ufficio postale. Nella nostra provincia il piano ha già portato alla chiusura di un ufficio postale a Pesaro, un altro a Novilara e quindi a Petriano. C’è stata invece una razionalizzazione con alcuni uffici che hanno ridotto le giornate di apertura. ma uno scenario del genere ci giunge del tutto nuovo per cui adesso faremo tutte le nostre verifiche».

Un documento-bomba a conoscenza solamente dei 5 Stelle? Domanda da porsi perché oltre agli esponenti del sindacato, anche la deputata del Pd Alessia Morani non ha mezze misure: «No, non mi risulta». Stessa risposta la dà anche la senatrice del Pd Camilla Fabbri.

m. g.