Danno fuoco al Maggiolino di una donna, guarda le foto

L’auto, completamente distrutta, era parcheggiata in centro a Sant’Angelo

Sant'Angelo in Lizzola, auto divorata dalle fiamme

Sant'Angelo in Lizzola, auto divorata dalle fiamme

Sant'Angelo in Lizzola (Pesaro Urbino), 20 aprile 2016 - E’ stata incendiata un’auto ieri pomeriggio nella centralissima in via Roma a Sant’Angelo in Lizzola (FOTO). E’ un maggiolino rosso, appartenente ad una signora pugliese trasferitasi da poco in paese. I vigili del fuoco hanno fatto in tempo a circoscrivere le fiamme prima che attecchissero all’edificio di fronte, abitato da una decina di famiglie. Sono volate grida e insulti, sembrava che la signora avesse dei sospetti sull’autore del gesto seppur non provabili.

I carabinieri DI Montecchio, dopo aver atteso lo spegnimento dell’incendio da parte dei vigili del fuoco di Pesaro, e messa in sicurezza la zona, hanno chiamato tutti in caserma per capire chi e cosa possa aver causato l’incendio. Un conoscente della donna, che in passato aveva avuto discussioni con lei, ha potuto dimostrare di essere stato ben lontano dal luogo del rogo al momento del suo sviluppo inarrestabile. D’altronde non ci sarebbero testimoni che possano affermare di aver visto qualcuno appiccare il fuoco, seppur è acclarata la natura dolosa dell’incendio. Infatti le fiamme sono partite dalla portiera lato passeggero della vettura dopo un rovesciamento sulla carrozzeria di liquido infiammabile.

Chi possa aver portato a termine l’agguato incendiario è al centro dell’inchiesta dei carabinieri che fino a tarda sera hanno cercato testimoni che possano aver visto fuggire delle persone o delle auto sospette. Per ora, a quanto si è appreso, non sarebbero arrivate ai carabinieri indizi o segnalazioni utili a dare un nome all’autore del rogo. Che però doveva avere ben chiari alcuni concetti: innanzitutto a chi appartenesse quella vettura e quando avrebbe potuto trovarla parcheggiata. Poi deve aver atteso il momento ideale per colpire, proprio quando nella piazza principale del paese, davanti ad una palazzina abitata, non ci fosse anima viva pronta a riconoscerlo o a farlo desistere dalle sue intenzioni. Insomma, appare un agguato più che la conseguenza di un gesto d’impeto dovuto ad una rabbia improvvisa per qualche sgarbo.