Lo scandalo dei disabili senza luce

Lui invalido, lei malata grave: di nuovo al lume di candela

Roberto Baiocchi nella sua casa

Roberto Baiocchi nella sua casa

Pesaro, 28 maggio 2015 - Il Comune-lumaca programma un intervento per giovedì 28 maggio, ma Hera arriva prima e stacca l’elettricità martedì 26. Così da tre giorni la coppia di anziani assistiti dal Comune in via dell’Acquedotto 7, lui disabile al cento per cento e la moglie colpita da un malattia gravissima, è costretta a vivere a lume di candela. Non hanno pagato le ultime tre bollette e il gestore, senza tanti complimenti, ha deciso di staccare loro la luce.

La beffa è che l’assessore alla Solidarietà, Sara Mengucci, dopo aver letto il caso dei coniugi Baiocchi che hanno subìto anche il distacco dell’acqua due settimane fa, aveva rassicurato: «Non li lasceremo soli». «E’ evidente che c’è bisogno di monitorare questa situazione, sia dal punto di vista sociale che di manutezione dello stabile. – ha convenuto Mengucci – Ho interessato subito il Servizio manutenzione per capire perchè i contatori segnalano consumi tali da determinare bollette così elevate. Inoltre ho programmato a breve un incontro per affrontare insieme i loro problemi». Una squadra di manutentori si è effettivamente presentata in via dell’Acquedotto e, dopo un sopralluogo di alcune ore, ha decretato la necessità di installare due dispositivi per misurare il consumo di energia. «L’appuntamento era per il 28 maggio – spiega Roberto Baiocchi – ma Hera è arrivata prima: da martedì mattina non abbiamo più la luce».

Il bello è che gli assistenti sociali, dopo aver incontrato anche l’altro inquilino Tonino Sibilla, 48 anni, disabile al 75 per cento che divide con i Baiocchi la casa comunale, avevano promesso un supporto per pagare le bollette da 312, 456 e 258 euro, che a questo punto non si possono più rateizzare e devono essere saldate in un’unica soluzione per riavere l’elettricità. Anche perchè, ennesimo paradosso, senza luce i tecnici non possono in alcun modo verificare se esiste, o meno, una dispersione di energia. «Se il Comune mette a disposizione una casa pubblica per i bisognosi – tuona Adriano Accardo, attivista del Movimento 5 Stelle - deve anche operare le manutenzioni necessarie per renderla vivibile. Cosa aspetta l’assessorato alle Politiche Sociali ad intervenire e risolvere la situazione, restituendo a queste persone la dignità? E’ imbarazzante vedere il sindaco Ricci andare in Tv a parlare di disagio sociale, dicendo che «vorrei far scrivere un libro agli immigrati, lo intitolerei  La mia storia», ha detto. Sarebbe meglio che si occupasse anche di questa storia».