Pescatori soccorsi in mare

Avaria al motore. Il comandante della Guardia Costiera: "Eravamo pronti a intervenire anche con i mezzi aerei"

La motovedetta della capitaneria

La motovedetta della capitaneria

Pesaro, 31 gennaio 2016 - Era uscito con due amici per una battuta di pesca sportiva in mare. Nel tardo pomeriggio non era ancora rientrato. La madre, allarmata, ha chiamato la Guardia Costiera, che ha soccorso gli uomini. "Eravamo pronti ad intervenire anche con i mezzi aerei” commenta il Comandante.

E' successo nel tardo pomeriggio di ieri. Alle 17.50, la sala operativa della Guardia ha ricevuto una telefonata da una donna che voleva segnalare il mancato rientro a casa di suo figlio. Infatti, quest’ultimo D.D. di anni 39 circa, originario di Fano, era uscito nella prima mattinata con altri 2 amici (M.S. 57 anni e D.B 56 anni,  sempre del posto) in mare a bordo di un natante da diporto di circa 7 metri di lunghezza per effettuare una battuta di pesca sportiva, al largo.

L’ultima chiamata era stata inoltrata poco dopo le 13 proprio dal 39enne alla sua ragazza per comunicarle che avevano avuto un guasto all’apparato propulsivo e che stavano adoperandosi per sostituirlo con un piccolo motore di riserva che era presente a bordo. 

La madre, che era stata messa al corrente dell’accaduto, non vedendoli rientrare all’ora prevista e con l’incalzare del buio, spaventata e temendo il peggio, aveva pensato di chiedere aiuto alla Guardia Costiera di Pesaro. Ma tutti i tentativi di rintracciare i 'dispersi', via radio e via cellulare, si erano rivelati vani, rendendo ancor più complicato lo scenario di intervento. 

Immediatamente sono quindi scattate le attività di ricerca e soccorso disponendo l’intervento della motovedetta SAR CP872 della Capitaneria di Porto di Pesaro mentre la sala operativa si adoperava anche per individuare la posizione di aggancio della cella telefonica del dispositivo mobile. Dopo circa un’ora di ricerche, però, gli occupanti dell’unità riuscivano ad avviare il motore di riserva, ad avvicinarsi alla costa e comunicare ai loro familiari per rassicurarli poiché, a causa dell’avaria, sarebbero rientrati con notevole ritardo a casa. Anche i militari della Guardia Costiera di Pesaro, riusciti a mettersi in contatto con i diportisti, dirottavano comunque verso di loro unità la motovedetta CP 872 per intercettarli in mare al fine di prestare la dovuta assistenza poiché la visibilità era scarsa e si temeva seriamente per l’incolumità degli occupanti a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche che avrebbero reso ancor più insidiosa la navigazione di rientro per una unità di così piccole dimensioni che viaggiava ad una velocità di 3 nodi (quasi 6Km/h).

Intercettati in mare a circa 10 miglia nautiche dal porto di Fano, la motovedetta CP 872 provvedeva a scortare l’unità sino al porto ove erano già stati pre-allertati i militari del dipendente Ufficio Circondariale Marittimo di Fano. “Stavamo valutando ed eravamo pronti ad intervenire anche con i mezzi aerei” commenta il Comandante della Capitaneria di Porto di Pesaro - Capitano di Fregata (CP) Angelo Capuzzimato - se non fossimo riusciti subito a stabilire un contatto con i diportisti. Infatti, le prime ore sono di fondamentale importanza per la risoluzione positiva dell’emergenza di soccorso in mare”.

In caso di emergenza in mare, chiamare il Numero Blu della Guardia Costiera 1530