Che bello prendere la vita con Popsophia

Oltre duemila persone hanno ’occupato’ Rocca Costanza per l’inaugurazione (FOTO) IL PROGRAMMA

Massimo Recalcati assieme a Lucrezia Ercoli (Fotoprint)

Massimo Recalcati assieme a Lucrezia Ercoli (Fotoprint)

Pesaro, 3 luglio 2014 - I filosofi preferiscono il dubbio ma Popsophia comincia con una certezza: il festival del contemporaneo piace. Un sacco. Ieri, prima ancora dell’inizio, fissato per le 18, 1200 persone, le più fortunate, avevano già occupato tutte le sedie disponibili (FOTO). Altrettante hanno cercato una sistemazione fino alla rassegnazione di restare in piedi sotto il sole veramente caldo di luglio. A questo proposito il programma di “Rocca Costanza Scena Aperta”, un cartoncino felicemente a forma di ventaglio, è andato a ruba.

La manifestazione è partita con una mezzoretta di ritardo, per permettere all’ombra di invadere un po’ del cortile, con il saluto del sindaco Matteo Ricci e del presidente della Cdc Alberto Drudi, quest’ultimo in completo nero e coccarda rossa d’ordinanza. Poche parole per lasciare la platea a Massimo Recalcati, psicoanalista lacaniano, physique du rôle, grande mattatore delle platee festivaliere impegnate estive ed invernali. Per dire: Matteo Renzi ieri in Europa ha parlato della generazione Telemaco: Recalcati la spiega nel suo penultimo libro. L’ultimo imvece si chiama “Non è più come prima, elogio del perdono nella vita amorosa”. Ed è di questo che Recalcati, presentato dal Micaela Ucchielli, associazione Jonas e figlia di Palmiro che la segue in prima fila dalla platea, parla nella sua Lectio inauguralis dedicata alla nostalgia dell’amore. Il tema della rassegna è nostalgia del presente.

Recalcati rimpiange l’amore eterno e se la prende con chi ha ridotto l’amore ad un semplice oggetto consumistico, come una tv o un telefonino, che può essere cambiato quando si vuole. E poi si dilunga sul fatto che «gli amori vanno e vengono, si sciolgono come la neve al primo sole» o che «il tradimento che avviene in una coppia legata dall’amore è un trauma per chi lo subisce». Roba da far rimpiangere Alberoni.

Più stimolante il dibattito sull’eccesso di futuro che ha visto protagonisti nei freschi sotterranei Armando Massarenti, responsabile del supplemento culturale del “Il Sole-24”, e Giorgio Zanchini (Radio3) moderati da Lella Mazzoli.

E oggi (dalle 17) si ricomincia con, tra gli altri, Simone Regazzoni e Diego Fusaro, Paolo Pagliaro e Umberto Curi, il Ricordar cantando di Musicultura, e tra mostre altri mille dibattiti, il Fuori Orario di Curi e Ghezzi (ore 23) stasera dedicato a Fellini.

p. an.