Incendio a Sant'Angelo, foto e video. Arrestato pastore

Un 25enne di origine sarda aveva detto all'amante: ti brucio casa FOTO Il rogo VIDEO Vigili del fuoco in azione

Incendio a Sant'Angelo in Vado, la casa danneggiata (Foto Angelini)

Incendio a Sant'Angelo in Vado, la casa danneggiata (Foto Angelini)

Sant'Angelo in Vado (Pesaro e Urbino), 8 maggio 2016 - «Ti brucio la casa», le aveva detto nel pomeriggio, al culmine di una lite violenta. Ha mantenuto la promessa. I carabinieri della Compagnia di Urbino, al comando del capitano Francesca Baldacci, hanno arrestato la notte tra venerdì e sabato scorsi Giovanni Serra, pastore, coniugato, 25 anni, originario di Nuoro, residente a Urbania.

Secondo i militari, è l’uomo che ha dato fuoco, con un liquido infiammabile innescato da un accendino che aveva ancora addosso al momento del fermo, alla casa (foto) situata in via Mancini, a Sant’Angelo in Vado (video), in cui abita una 27enne polacca legata a lui da una relazione sentimentale, clandestina, che durava da qualche anno. Il movente sarebbe la gelosia.

«Ti piace un altro», le avrebbe detto e scritto nelle ore del pomeriggio, all’incirca dalle 15 alle 20, che precedono l’atto doloso. Ma nella lite sarebbe passato anche alle vie di fatto, colpendo con un pugno la giovane donna, che risulta essere madre, separata, di due bambini. La donna non è in casa al momento in cui Serra riesce ad entrare nell’abitazione. Dopo gli insulti e le minacce, si è trasferita da un’amica che abita lì vicino.

Ma Serra, nella ricostruzione fatta dai carabinieri, riesce ugualmente, tramite una porta difettosa, ad entrare nell’appartamento al primo piano della sua amante, approfittando da un secondo ingresso che dà su via della Rimembranza. Quindi sparge il liquido infiammabile e dà fuoco al tutto. Poi non fugge. Scende per strada e resta lì a guardarsi lo spettacolo.

Alle 21,40 circa arriva la chiamata ai carabinieri e ai pompieri. «C’è una casa che brucia», dice qualcuno. I carabinieri quando arrivano, cercano subito con successo, di mettere in sicurezza gli impianti del gas, evitando così una strage: e mentre cercano gli impianti, notano una cosa strana. Il maresciallo di Sant’Angelo infatti vede una persona che lui non conosce, il Serra, che sta aspettando, guardando le fiamme. Perché sta lì? E, secondo, come ha fatto ad arrivare lì, visto che, come verrà fuori dopo l’identificazione, non ha neanche la patente?

Mentre i pompieri evacuano le famiglie e spengono le fiamme, i militari (Sant’Angelo in Vado, Mercatello e Radiomobile di Urbino), sentono la ragazza. La quale racconta della lite, del fatto che lui era molto geloso, delle minacce e della botta. Quando i carabinieri lo fermano, Serra ha in tasca un accendino che potrebbe esser quello con cui ha dato fuoco. La ragazza stessa, poi, quando lo vede anche lei fuori dalla sua casa, gli dice: «Sei stato te».

I carabinieri alle 1,30 lo portano in caserma e lo dichiarano in arresto per incendio doloso. Lui nega tutto. Ma non spiega nulla: perché aveva l’accendino, perché e come era lì. Il pastore viene trasferito a Villa Fastiggi, a disposizione del giudice. Il pm che si occupa del caso è il sostituto della procura di Urbino, Simonetta Catani.

ale. maz.