Motociclismo, sponsor pesaresi nel Team Cecchini: "Con Fenati vogliamo divertirci"

Marinelli e Vitri a fianco della famiglia: vernissage al Teatro Rossini

NUOVI ARRIVI Da destra: l’imprenditore Andrea Marinelli, il pilota Romano Fenati, il team manager Mirko Cecchini, il manager Stefano Bedon

NUOVI ARRIVI Da destra: l’imprenditore Andrea Marinelli, il pilota Romano Fenati, il team manager Mirko Cecchini, il manager Stefano Bedon

Pesaro, 17 gennaio 2017 - Mirko Cecchini, figlio; Giancarlo, padre: da quasi trent’anni un team di famiglia nel mondiale delle 125, oggo Moto3.

Adesso più che mai una bandiera tutta pesarese.

«Direi proprio di sì».

Allora andiamo per gradi.

«Va bene».

Fino a qualche anno fa eravate Ongetta, poi che avvenne?

«Avvenne che diventammo Ongetta Rivacold grazie all’arrivo di Alceste Vitri».

E oggi che cosa vi è capitato di nuovo?

«Che è andata via la Ongetta, resta solida la Rivacold e arriva Marinelli Cucine».

Aziende e persone che arrivano da dove?

«La Rivacold di Alceste Vitri è di Montecchio, la Marinelli Cucine di Andrea Marinelli è di Pesaro»

Marinelli è dunque è la new entry di quest’anno?

«Sì».

Come ci siete arrivati?

«Abbiamo avuto la possibilità di arrivarci dalla porta principale proprio grazie al signor Vitri e a Rivacold, credo che lui volesse entrare in questo mondo dei motori».

Dunque Rivacold si è rivelata ancora più importante per voi.

«Sicuro».

Quale sarà il nuovo nome del vostro team?

«Marinelli Rivacold».

E visto che siamo tutti pesaresi mi vuol dire dove e quando presenterete la nuova squadra?

«La presentazione ufficiale è in programma per il prossimo 25 gennaio al Teatro Rossini».

Nuovo nome con l’arrivo di Marinelli Cucine, nuovo primo pilota con l’arrivo di Romano Fenati che avrà accanto il solito Jules Danilò. Siete pronti alla lotta dura senza paura?

«Lo siamo sempre stati. Romano è un bel pilota, ha tutto per fare bene: talento, esperienza, capacità...».

E avrà anche il dente avvelenato dopo l’uscita anzitempo dal Team Sky VR46.

«Certamente avrà anche quello. Direi che per una serie di circostanze da considerare favorevoli, il suo arrivo ha costituito un’ottima occasione per tutti noi».

Pensa che per Fenati ci potrebbe sarà qualche problema di adattamento con la vostra Honda?

«Assolutamente no. Si è trovato subito da Dio fin dai primi test che abbiamo fatto, lui ha 21 anni, è un uomo, pretende rispetto».

Ormai le feste sono passate, la nuova stagione si avvicina, quando scenderete di nuovo in pista per altri test?

«L’ 8 e 9 febbraio prossimi saremo a Valencia».

È una vita che una moto, pur simbolo eccellente della città come la musica, non saliva più sul palco del teatro Rossini.

«È vero. Penso che sarà un bell’appuntamento, sarà l’occasione per trascorre un po’ di tempo insieme, ci sarà anche il sindaco, prevediamo di avere circa 250 ospiti».

Il programma?

«Niente di particolare. Presenteremo i nostri sponsor, i piloti, il team, le moto e le loro nuove livree, proietteremo qualche filmato. Racconteremo anche un po’ della nostra storia».

Una storia familiare piuttosto lunga direi, visto che suo padre Giancarlo è stato festeggiato qualche anno fa per il suo mezzo secolo di vita trascorso fra moto e motori.

«Ancora continua a venire in giro con noi sulle piste e sui circuiti di tutto il mondo».

Tenetevelo stretto: al mondo non sono in tanti a conoscere come lui il motore di una moto.

«Tutti noi del team lo sappiamo bene».

E allora in bocca al lupo.

«Sempre e crepi».