Americani pronti a sbarcare a Solarolo: trivelleranno il terreno in cerca di metano

La ‘AlaAnna Resources’ esplorerà un ettaro di terra a oltre 2mila metri di profondità

Una trivella al lavoro

Una trivella al lavoro

Solarolo (Faenza), 26 marzo 2015 - Gli Americani sbarcano a Solarolo per cercare preziosi giacimenti di metano. A sperare nel colpo grosso in materia di nuove fonti di approvvigionamento energetico è la società AleAnna Resources, con sede legale a Denver negli Stati Uniti, ma con uffici italiani a Matera e base operativa a Roma, che si propone di perforare il sottosuolo della piccola realtà solarolese in un punto già ben delimitato.

Si tratta di circa un ettaro di terreno situato nelle campagne attorno alla cittadina, dove la multinazionale del Delaware ha intenzione di posizionare un impianto di trivellazione alimentato a gasolio dell’altezza di 30 metri, con il quale perforare il terreno fino a 2mila 180 metri, per verificare la possibile presenza di un accumulo di metano. I tempi indicati dalla società per lo svolgimento dell’intera operazione di sondaggio, conformandosi alle modalità di attuazione prescritte, sono stati quantificati in 45 giorni per il montaggio della struttura che dovrà perforare il terreno e in 27 giorni di effettiva attività mineraria.

Una volta terminata la discesa e risalita della trivella, con i risultati della campionatura, il sito dovrà comunque essere ripristinato totalmente come appariva prima dell’intervento. Gli studi presentati da AleAnna garantiscono del resto che gli impatti ambientali associati al progetto sono quelli comuni alle semplici procedure di cantiere, stimandoli bassi e trascurabili. Questa seconda fase delle esplorazioni segue così la precedente, che ha permesso di acquisire circa 76 chilometri quadrati di rilevazioni di linee sismiche in tre dimensioni, ottenute mediante strumentazione itinerante, grazie alle quali si può con discreta precisione circoscrivere i punti da perforare con maggiori probabilità di successo. L’obiettivo finale rimane tuttavia l’effettivo sfruttamento delle sacche metanifere intrappolate nella successione rocciosa Plio-Pleistocenica, databile al periodo delle ultime glaciazioni terrestri di due-tre milioni di anni fa.