Dalla storia alla creatività delle imprese: "Così la Bassa Romagna si può valorizzare"

Economia, istituzioni e cultura a confronto sul futuro, anche turistico, del territorio durante il convegno organizzato da Qn-Carlino, Confcommercio e Intesa San Paolo a Lugo

Il convegno 'Patrimonio Intangibile, Reti, Turismo: la Bassa Romagna tra identità e futuro'(Corelli)

Il convegno 'Patrimonio Intangibile, Reti, Turismo: la Bassa Romagna tra identità e futuro'(Corelli)

Lugo (Ravenna), 19 settembre 2014 - Si presentava davvero affollatissimo, ieri pomeriggio, il Salone Estense della Rocca di Lugo, in occasione del convegno su ‘Patrimonio Intangibile, Reti, Turismo: la Bassa Romagna tra identità e futuro’ (FOTO), organizzato da QN Il Resto del Carlino, Confcommercio e Intesa San Paolo. Si è trattato della penultima tappa del ciclo di incontri ‘Dall’Expo alle Smart Communities: le eccellenze dell’Emilia Romagna’, che ha visto incontri in varie città della regione e che si chiuderà il 23 ottobre con un l’appuntamento conclusivo a Reggio Emilia. 

La tappa lughese del ciclo ha registrato la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dell’imprenditoria, oltre a numerosissimi cittadini interessati al tema, che sul territorio della Bassa Romagna è di grande attualità, vista anche la concomitante presenza della Fiera biennale di Lugo e dell’Unione dei Comuni. 

Il convegno, coordinato da Andrea Degidi, responsabile della redazione del Carlino di Ravenna, si è aperto con i saluti del sindaco di Lugo Davide Ranalli che ha espresso «grande orgoglio per la scelta di Lugo come sede di questa iniziativa, che rappresenta un valido aiuto anche al dialogo tra amministratori e personalità di alto livello». Gli interventi dei relatori hanno effettivamente consentito di avere un panorama molto ampio delle potenzialità della Bassa Romagna come territorio attrattivo, svelando soprattutto caratteristiche del mondo imprenditoriale non note a tutti e che, come è stato più volte rilevato, possono rappresentare il ‘volano’ per la valorizzazione del territorio. Senza trascurarne le caratteristiche innate, quel ‘patrimonio intangibile’, che, ha sottolineato la professoressa dell’Università di Bologna Fiorella Dallari, «è rappresentato dal territorio con le sue peculiarità, tra cui emerge la buona qualità della vita, la centralità dell’agricoltura, che è una vera ricchezza storica della Bassa Romagna, la capacità di lavorare insieme, infatti proprio qui è nata la cooperazione. Proprio dal saper lavorare insieme possono nascere le opportunità turistiche dell’area». 

La ricchezza del ‘patrimonio intangibile’ della Bassa Romagna è stata sottolineata anche dal dg di Cariromagna Mauro Federzoni, che ha rimarcato: «Il compito della nostra banca è dare concretezza a questo patrimonio. Noi siamo molto attenti e strettamente legati al mondo imprenditoriale della Romagna, che sosteniamo sia con finanziamenti che con la creazione di nuove opportunità di comunicazione sulla rete». Le opportunità da non perdere per la valorizzazione del territorio sono state illustrate dal direttore di Confcommercio Lugo, Luca Massaccesi: «Occorre intercettare i visitatori dell’Expo di Milano affinchè si fermino anche nella Bassa Romagna, inoltre dobbiamo impegnarci a portare qui i croceristi che sbarcano a Ravenna e non perdere l’opportunità data da Ravenna Capitale della cultura europea 2019. Necessario anche un ‘brand’ che caratterizzi questo territorio, checome Confcommercio Lugo individuiamo nel Cavallino Rampante, simbolo di Francesco Baracca e di conseguenza anche della storia». 

La parola è poi andata agli imprenditori, tutti rappresentanti di aziende storiche, passate di generazione in generazione. «La nostra azienda è stata fondata nel 1947 da Gaudenzio Melandri —, ha raccontato Roberta Colla Melandri — produciamo legumi secchi e ci basiamo su qualità, innovazione, sicurezza. Il prodotto che trattiamo riscuote particolare interesse da parte dei consumatori di oggi, più attenti alla salute». 

Dopo aver illustrato le caratteristiche della sua azienda, che, nata nel 1930, si occupa di erbe aromatiche, officinali e medicinali, Irene Minardi, della Minardi e figli srl, ha lanciato una proposta particolare: «Ero in vacanza in Francia quando,in un giorno di maltempo, ho partecipato alla visita a un consorzio di aziende caratteristiche di quella zona. Credo che questa opportunità potrebbe essere data anche ai turisti della costa romagnola, che potrebbero visitare le reti aziendali che caratterizzano la Bassa Romagna». Stefano Pucci ha raccontato la storia della sua azienda, che produce sottaceti e sottoli, e «commercia per metà con l’Italia e per metà con l’estero, ed è la prima azienda del settore in Scandinavia, la seconda è la Barilla. Ritengo necessario un forte apporto delle istituzioni per ampliare la produzione alimentare del territorio, dandogli così l’identità che gli è propria». «Tutte le aziende dell’area lughese possono essere attrattive —, ha poi rilevato Stefano Zaganelli, presidente di SiComputer — occorre solo condividere le varie esperienze con le altre realtà del territorio». 

Infine, il direttore del museo Baracca di Lugo, Daniele Serafini, ha osservato che «quel che manca è uno studio sui visitatori della Bassa Romagna, percapire che tipo di pubblico stiamo accogliendo attualmente e quale pubblico ulteriore potremmo attrarre».  L’incontro si è concluso con un cocktail nel corso del quale sono state distribuite agli intervenuti 150 confezioni di Beluga, le lenticchie nere prodotte dall’azienda Melandri Gaudenzio.