Bulow, il figlio vince la causa contro Stella

Diede del boia al padre e ciarlatano a lui: 15mila per per Carlo Boldrini

Arrigo Boldrini, alias Bulow (foto Zani)

Arrigo Boldrini, alias Bulow (foto Zani)

Ravenna, 21 aprile 2017 - Nel corso di un incontro pubblico aveva definito il defunto padre «boia di Codevigo» e aveva chiamato lui «cialtrone». Inoltre in un libro, aveva insinuato una sua assunzione nella Regione Emilia-Romagna dovuta al fatto che lui era figlio di un partigiano. Frasi per le quali Carlo Boldrini, figlio di Arrigo Boldrini, alias comandante «Bulow», defunto parlamentare del Pci e membro della Costituente, ha ottenuto dal giudice civile del Tribunale di Ravenna che lo scrittore e storico ravennate Gianfranco Stella lo risarcisca con 15 mila euro (la richiesta era stata di 22 mila) oltre le spese di lite per il «carattere diffamatorio» delle frasi pronunciate.

La vicenda si era innescata la sera del 15 febbraio 2015 quando in un locale del centro di Ravenna, Stella aveva menzionato Carlo Boldrini, peraltro non presente, facendo riferimento a quanto accaduto a Codevigo, località del Padovano dove nella primavera del 1945, subito dopo la guerra, furono uccise in maniera sommaria oltre cento persone tra civili e soldati della Gnr già disarmati, molti dei quali ravennati di ritorno in Romagna dal nord. Il giudice Alessia Vicini - secondo quanto precisato in una nota dallo stesso Boldrini - ha in buona sostanza stabilito che per la frase «boia di Codevigo», si trattava di «dichiarazione scorretta e offensiva» tanto più che non era stata fornita da Stella «nessuna prova a riguardo». Di «valenza offensiva» pure l’epiteto pronunciato in pubblico di «cialtrone». Così come quanto riportato su un libro («I grandi killer della liberazione») circa l’eventuale assunzione privilegiata da «raccomandato in una Amministrazione rossa», tanto più che durante l’istruttoria un responsabile amministrativo regionale aveva smentito «l’esistenza di rapporti di lavoro tra la Regione E-R e Carlo Boldrini».