Lugo, è morta la donna scippata a settembre

Il tunisino in carcere ora potrebbe rispondere di omicidio volontario

SUL POSTO Una foto dello scorso settembre. Sopralluogo della polizia sul luogo della tremenda aggressione  (Corelli)

SUL POSTO Una foto dello scorso settembre. Sopralluogo della polizia sul luogo della tremenda aggressione (Corelli)

Ravenna, 22 gennaio 2018 - Lo scorso 26 settembre era stata vittima di un brutale scippo, ad alto tasso di crudeltà, mentre passeggiava vicino a casa. Nel cadere a terra, strattonata dal bandito, aveva battuto la testa sull’asfalto e le sue condizioni erano apparse da subito disperate. Alma Matulli, 78enne originaria di Brisighella e da tempo residente a Lugo, dall’ospedale Umberto I non era mai stata dimessa.

Si è spenta ieri, dopo una lunga agonia. «Si è oltrepassato ogni limite», gridavano la loro rabbia le figlie della vittima, Monica e Laura Rossi. L’autopsia potrà certificare un nesso con la rapina. E ora il suo aggressore, il 25enne tunisino Hatem Jaakoubi, che era stato arrestato poco dopo dalla Squadra mobile con l’accusa di rapina aggravata e lesioni, risponderà di un reato più grave: omicidio volontario con dolo eventuale, in subordine omicidio colposo per colpa cosciente.

Da allora è in carcere per il rischio di reiterazione del reato. Ma in primo piano resta la tragedia per la sorte di questa anziana donna, che quel martedì pomeriggio di inizio autunno era uscita di casa per la fare due passi, accompagnata dalla badante ucraina, testimone chiave in questa vicenda. Lo scippo si era consumato a Lugo all’incrocio tra viale Dante e via Toscana. Alma Matulli camminava lungo la pista ciclo pedonale che costeggia la strada, la badante si era accorta di quell’uomo che sopraggiungeva con passo spedito alle loro spalle. Si era avvicinato col pretesto di chiedere un’indicazione stradale per poi, con mossa fulminea, strappare la collana all’anziana, facendola rovinare a terra.

Il rapinatore era stato visto fuggire verso il fiume e poco dopo una task force di poliziotti e vigili urbani era già sulle sue tracce. La Mobile ci aveva messo poco a stringere il cerchio. Nei giorni precedenti era stato notato un giovane, corrispondente alla descrizione della badante per abbigliamento e tratti somatici, girovagare in zona assieme a una donna.

Le ricerche avevano portato a individuare l’abitazione dove i due erano stati visti entrare e uscire. E in serata era scattato il blitz. In Italia senza fissa dimora, Jaakoubi – tutelato dall’avvocato Pierluigi Barone –, era già finito nei guai per fatti analoghi. La descrizione – carnagione olivastra, sui 20-30 anni, alto, capelli corti con ciuffo, jeans neri strappati – combaciava e la badante l’ha riconosciuto dalle foto «con assoluta certezza». Nelle settimane precedenti, peraltro, l’area della Bassa, tra Voltana e Giovecca, era stata bersagliata, altri scippi di collane sempre a danno di anziane donne. L’arrestato da subito aveva negato ogni addebito. Eppure la donna che lo ospitava non gli forniva un alibi dicendo che era stato con lei fino alle 16 poi era uscito. Lo scippo si consumò alle 17.