Ravenna, capanni devastati dalla tromba d’aria sul Bevano

Due strutture completamente distrutte e tanti danni

A TERRA Il capanno devastato

A TERRA Il capanno devastato

Ravenna, 21 agosto 2017 - La tromba d’aria si è formata in mare aperto e si è progressivamente spostata verso la costa, crescendo di intensità. E’ entrata sulla terraferma tra Lido di Classe e Lido di Savio e si è diretta verso il Bevano. Qui ha scaricato tutta la potenza immagazzinata durante il tragitto. In un tratto di argine sinistro del fiume ha colpito cinque capanni. In duecento metri due strutture sono andate distrutte e altre tre hanno subito pesanti danni.

E’ il bilancio della tromba d’aria che ieri mattina tra le 6.45 e le 7 è transitata sull’arenile scaricando l’energia lungo l’asta del fiume.

Con il clielo sempre più scuro e con l’acqua che scendeva copiosa, tutti i proprietari degli stabilimenti balneari avevano provveduto a potenziare la protezione a lettini e ombrelloni. Quando hanno visto arrivare dal mare la tromba d’aria, in molti hanno pensato al peggio, pronti a contare i costi della furia della natura.

Invece, la tromba d’aria per una volta ha lasciato in pace gli stabilimenti balneari e si è diretta sull’asta del Bevano. Qui ha distrutto i capanni 35 e 36, provocando pesanti danni anche alle strutture 37, 38 e 39.

In pochi secondi il forte vento ha strappato le passerelle che collegano gli argini alla ‘palafitta’ che sorregge il capanno, ha divelto tetti, completamente sfasciato le strutture, con i pannelli in legno ‘volati’ nei campi retrostanti.

Distrutti gli impianti per la pesca, affondate le barche al servizio dei capanni. Il tutto in un arco di duecento metri. Oltre questa distanza, tutto è rimasto assolutamente intatto.

«La tromba d’aria – commenta Fabrizio Zanotti, socio in uno dei capanni – ha provocato un vero disastro. E si è concentrata in uno spazio ristretto, per la felicità degli altri pescatori. Ha provocato danni ingenti e non so nemmeno come faremo a farvi fronte».