L'infermiera di Lugo in tribunale sorridente e rilassata: "Un diabolico atto di sfida a tutti"

In aula scherza con i fotografi e l'amica del cuore e il compagno la salutano VIDEO L'infermiera in tribunale a Ravenna

Ravenna, l'ex infermiera Daniela Poggiali in tribunale (foto Corelli)

Ravenna, l'ex infermiera Daniela Poggiali in tribunale (foto Corelli)

Ravenna, 14 ottobre 2014 - «Tieni duro, Cipo» le grida l’amica del cuore e cerca di avvicinarla e di darle un bacio, ma l’agente della polizia penitenziaria l’allontana. «Certo. Non preoccuparti, sono tranquilla. Vedi, mi faccio anche fotografare dai giornalisti». «Ciao Daniela, a presto...» la saluta il compagno che per tutta la durata dell’interrogatorio è rimasto a sedere nel corridoio del tribunale, davanti all’aula del gip. Pantaloni di jeans, giubbotto legato in vita, maglia color fucsia, i capelli biondi corti tagliati a scalare, Daniela Poggiali ha percorso i pochi metri di corridoio, dall’aula del gip fino all’uscita posteriore del tribunale, quella per i detenuti, mostrando un sorriso smagliante ai fotografi.

Un passo veloce, i polsi serrati dalle manette, a rimorchio di due agenti di polizia penitenziaria del carcere di Forlì uno dei quali reggeva il ‘guinzaglio’ con cui vengono in genere trasferiti i detenuti meno pericolosi. Un atteggiamento di chiara sfida, è apparso, quello dell’infermiera accusata di omicidio volontario, una sfida alla Procura, al mondo esterno, ma anche una sfida con se stessa, come per rassicurarsi che alla fine sarà lei ad uscirne vincitrice. Proprio la scelta di parlare davanti al gip e di negare su tutto il fronte è stato come lanciare il guanto di sfida.

In situazioni così complesse la scelta fondamentale è sempre quella di parlare dopo aver letto tutte le carte. Ma non così Daniela Poggiali. Il fatto è che, per sua sfortuna, in quell’ora davanti al gip ha offerto un grosso assist alla Procura. E poi davanti a un’accusa da ergastolo, chi non ha fatto del crimine la propria modalità esistenziale, difficilmente riesce, nei primi momenti, a mascherare l’ansia, la tensione, a metabolizzare il fatto che il mondo rischia di chiudersi per sempre alle proprie spalle. La bionda infermiera lughese ha invece fatto di tutto per apparire sicura di sè. Sorridente e rilassata anche davanti al gip. Un atteggiamento ‘diabolico’, ha sottolineato qualcuno degli inquirenti.