Scotch sulla bocca dei bimbi, indagata maestra d’asilo

I carabinieri indagano dopo le segnalazioni di alcuni genitori

I maltrattamenti ai danni dei bambini

I maltrattamenti ai danni dei bambini

Ravenna, 24 marzo 2016 – «Per farli stare in silenzio gli metteva nastro adesivo sulla bocca». Maltrattamenti ai danni di alcuni bambini in una scuola materna del faentino: è questa l’ipotesi di reato sulla quale sta indagando la procura di Ravenna in relazione al comportamento tenuto da una giovane insegnante.

Alla base di tutto ci sono alcune denunce da parte dei genitori dei bambini che frequentavano una scuola dell’infanzia del territorio. Per tutelare tutte le parti coinvolte non daremo alcuna indicazione per risalire ai luoghi e al nome dell’asilo, anche se la cosa era stata oggetto di una interrogazione comunale.

Gli episodi, secondo il racconto dei genitori, risalirebbero alla primavera del 2014. In quel periodo proprio i genitori avrebbero riscontrato un cambiamento nel comportamento dei bambini: in particolare una mamma avrebbe notato un rossore particolarmente accentuato ai lobi delle orecchie del figliolo. Confrontandosi con altri genitori i casi di comportamenti ‘particolari’ dell’insegnante sono saliti a tre.

La conclusione a cui sono arrivati è appunto questa: «Nastro adesivo sulla bocca per impedire di parlare; tirate di orecchie e lancio di oggetti all’indirizzo dei bambini». Questi, secondo i genitori, sono i comportamenti che avrebbe tenuto – il condizionale è d’obbligo in questa delicatissima fase dell’inchiesta – la giovane insegnante nei confronti dei minori, dai cui racconti nasce questa versione dei fatti.

Così i genitori dei tre bambini, appena finito l’anno scolastico, a fine luglio, si sono rivolti ai carabinieri a cui hanno raccontato ciò che hanno visto sulla pelle dei loro figli, riferendo ciò che probabilmente sempre i minori hanno loro raccontato.

Gli uomini dell’Arma dei carabinieri hanno quindi avviato le indagini informando la procura di Ravenna e nello specifico il pm Angela Scorza, che ha aperto un fascicolo contenente un episodio di tirata d’orecchie e uno di nastro adesivo sulla bocca di alcuni bambini per ragioni ancora da chiarire. Poi un perito nominato dal tribunale, uno psicologo infantile, doveva valutare la capacità dei minori di testimoniare.

Ieri mattina doveva esserci l’udienza che però è stata invece rimandata a inizio aprile. Se in quell’occasione l’esperto dovesse valutare positivamente la capacità dei bimbi allora il Gip disporrebbe l’incidente probatorio vero e proprio con i piccoli da ascoltare uno a uno in un contesto protetto.