Scrivono sul muro ‘Sbirri di m...’, denunciati. L’eterna lotta ai vandali dello spray

Lido Adriano, i ragazzi hanno poi cancellato tutto. Viaggio nelle vie usate come lavagna FOTO Le scritte

Ravenna, il muro di via Salara imbrattato dalle scritte (Foto Romin)

Ravenna, il muro di via Salara imbrattato dalle scritte (Foto Romin)

Ravenna, 26 aprile 2015 - I carabinieri della Compagnia di Ravenna hanno colto sul fatto due cittadini stranieri mentre erano intenti ad imbrattare muri (foto) con delle bombolette spray; sono stati poi fermati e denunciati. Nel pomeriggio del giorno successivo, dopo le ore passate in caserma, hanno spontaneamente provveduto a rimediare ai danni cagionati.

È accaduto a Lido Adriano in viale Rossini, dove una pattuglia della locale stazione carabinieri nel corso di un servizio di vigilanza del territorio si è imbattuta in una coppia di cittadini macedoni, poco più che diciottenni, che con l’utilizzo di una bomboletta spray stavano imbrattando il muro di una abitazione. Alla vista dei militari hanno tentato la fuga ma i carabinieri li hanno rintracciati e portati in caserma: le scritte non riportavano particolari messaggi politici o di altro tenore rilevante, eccezion fatta per una frase proprio contro le forze dell’ordine «sbirri di m…» unitamente ad altri disegni sconci a sfondo sessuale.

I due cittadini macedoni sono stati portati alla stazione e da subito si sono mostrati molto pentiti, riferendo che il loro era un gesto sicuramente sconsiderato ma senza una reale motivazione di odio alla base. Entrambi sono stati denunciati per i reati di deturpamento e imbrattamento di cose altrui e vilipendio delle Forze Armate: avendo compreso l’errore si sono poi scusati e appena usciti dalla caserma sono tornati sul posto e hanno cancellato tutto.

Non è una novità. Ma non deve essere nemmeno un alibi. Le scritte vandaliche sui muri (altra cosa, è sempre bene rammentarlo, rispetto ai graffitari e ai writer), diventano il biglietto da visita della città soprattutto quando sono sotto la lente d’ingrandimento dei turisti.

Il weekend del 25 aprile, e il ponte del primo maggio, hanno portato e porteranno migliaia di turisti. Presentare la nostra città in queste condizioni non è probabilmente la cosa migliore. Ieri mattina abbiamo fatto un piccolissimo tour in centro per renderci conto della situazione. Lo sfregio più evidente, e forse quello che più fa male, ovvero quello sulla facciata della Scuola per il restauro del mosaico in piazza dell’Esarcato, è un vero pugno al cuore.

La situazione è anche recidiva, perché già a dicembre fu eseguito un intervento nell’ambito delle lezioni dei laboratori di restauro del corso in Conservazione e restauro dei beni culturali, sorto in seguito ad una collaborazione tra la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Ravenna e la sede di Ravenna dell’Università di Bologna. Tutto inutile. Così come inutili e inascoltati sono stati gli appelli lanciati, nel corso degli anni, del sindaco Matteucci, con particolare riferimento alla facciata del Liceo classico, posta — anche questo è sempre bene ricordarlo — di fianco alla chiesa di San Giovanni Evangelista, meta appunto di turisti.

Il primo cittadino aveva anche ipotizzato soluzioni alternative per scoraggiare questa forma di... comunicazione non verbale, come ad esempio la copertura dei muri con pellicole o vernici speciali. I risultati però sono stati scadenti. Senza voler essere troppo pignoli, è evidente che non esiste angolo del centro storico — muri, ma anche saracinesche, segnaletica verticale, colonnine dell’Enel e garage — in cui non ci sia uno scarabocchio con vernice spray.

Qualcosa — bisogna essere onesti — è stato anche fatto. Il loggiato della basilica dello Spirito Santo (in passato largamente istoriato dai vandali), posto di fianco al battistero degli Ariani, è pressoché lindo, e pure il muro di via Galla Placidia che fa angolo con via San Vitale, proprio nel punto di raccolta dei turisti che rendono visita ad uno dei monumenti più belli della città e del mondo, è stato tinteggiato più volte, anche se con vernice non del tutto omogenea.