Le sirene incantatrici di Cristina Rocca al TAMO

Al Museo del mosaico successo della sfilata ispirata alle più affascinanti creature marine. Con un forte richiamo all'inaugurazione, il 16 luglio, dell’antico porto di Classe

La sfilata di Cristina Rocca al tamo (Foto Zani)

La sfilata di Cristina Rocca al tamo (Foto Zani)

Ravenna, 30 marzo 2015 - Terzo appuntamento e terzo successo per la sfilata di Cristina Rocca, ispirata alle più affascinanti creature marine, le sirene, che si è svolta domenica scorsa negli spazi del Museo TAMO (FOTO)

Elsa Signorino, presidente di RavennAntica, ha spiegato: “Il tema di questo nuovo e suggestivo lavoro di Cristina Rocca riguarda il mare, il porto e l’acqua. E non a caso. Infatti Cristina, ancora una volta, si è messa a disposizione della città e dei suoi eventi culturali, sposando il tema del mare perché questo è il primo di una serie di eventi che accompagneranno la Fondazione RavennAntica ad uno degli appuntamenti più attesi di quest’anno: l’inaugurazione, il 16 luglio, dell’antico porto di Classe compiutamente allestito.

La sagoma della liburna, sospesa all’interno dell’abside di TAMO, è il simbolo che ci accompagnerà a questo importante evento, che vedrà la restituzione alla fruizione pubblica dell’antico porto voluto da Augusto, fiorente all’epoca dei Teodorico e dei bizantini, un vero e proprio crogiolo di culture. Quel porto che, ancora oggi, è un’eccellenza della nostra città”.

Giovanna Montevecchi, consulente scientifica di RavennAntica, ha aggiunto: “Il tema del porto e dell’acqua ci è particolarmente vicino, noi siamo gente di mare, con una grande tradizione culturale. Le sirene, da sempre, sono simbolo di fascino e di seduzione per l’inquietante bellezza del loro aspetto e la malia del loro canto melodioso, destinato a sconvolgere e a distruggere l’individuo, fino all’oblio. Temi legati al mondo mitologico antico e alle forme più radicate dell’immaginario occidentale.

Ritornare alla riva antica del mare, per camminare sulla spiaggia da protagonisti della storia; per riappropriarsi del rapporto con il ‘Porto Sepolto’ – suggerito da Ungaretti – che è il simbolo del viaggio introspettivo di tutti noi alla ricerca del mistero dell’animo umano. Questo è il significato più profondo che ogni viaggio archeologico può e deve portare con sé, fra seduzione e trepidazione, verso una nuova avventura, in questo caso verso il Mare e verso il suo Antico Porto, il nostro”.