Rimini, cadavere nella valigia. Il fratello: "Katerina voleva fare la modella"

Il racconto del fratellastro russo: "Sognava un fisico perfetto. Siamo tutti sotto choc"

Katerina Laktionova

Katerina Laktionova

Rimini, 7 aprile 2017 - "Un corpo perfetto». Era questo il sogno di Katerina Laktionova, la 27enne russa morta di anoressia, chiusa dentro una valigia e poi gettata in mare dalla madre. A far luce sul passato della ragazza sono ora le parole del fratellastro, Vlad Laktionov, raggiunto dalla nostra redazione attraverso il social network russo Vk.

Un racconto, il suo, che testimonia l’ossessione segreta della bella e giovane russa, consumata fino alle estreme consuguenze da una malattia atroce. «Sì, sapevo che mia sorella soffriva di anoressia – rivela il fratellastro –. Mangiava poco, pochissimo, quasi nulla. Il motivo? Difficile da dire. Forse sperava di diventare una modella, voleva raggiungere a tutti i costi la perfezione. Io e lei abbiamo lo stesso padre, ma madri diverse. L’ultima volta ci eravamo incontrati circa due anni fa. Qui in Russia la notizia è arrivata soltanto da poco: siamo ancora sotto choc. Ancora non ci hanno comunicato le cause esatte del decesso». Vlad ricorda poi gli «studi in scienze forensi» della sorellastra e la sua «passione per il ballo».

E aggiunge: «Non saprei dove sia sua mamma in questo momento. Non ho contatti con lei». Attraverso i legali, la donna – che ha vegliato per giorni e giorni il corpo della figlia, prima di liberarsene in quel modo – ha annunciato di essere pronta a tornare in Italia per chiarire la vicenda. E’ lei per ora l’unica persona indagata. La magistratura ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di maltrattamenti e distruzione di cadavere.

«Mia figlia ha lasciato la Russia due anni fa insieme alla madre e già allora soffriva di anoressia» ha raccontato il padre della ragazza, Alexander, 46 anni, elettricista. Le sue dichiarazioni sono state riprese anche dal Dailymail. «Sono senza parole. Ho delle foto in cui Katerina appare in ottima forma».

La mamma: "Non sono riuscita a salvarla"