LINA COLASANTO
Cronaca

Equitalia blocca l’auto al prete, ma lui vince la causa

Don Giancarlo Moretti ha vinto la causa, risarcito con 6.600 euro. "La burocrazia schiaccia la gente"

Don Giancarlo Moretti

Don Giancarlo Moretti

Rimini, 13 ottobre 2016 - Vincere una causa contro Equitalia è quasi una missione impossibile, ma una buona dose di preghiere e una buon avvocato possono fare la differenza. E’ il caso di don Giancarlo Moretti, sacerdote della parrocchia di Sant’Agata Martire a San Michele, nel comune di Santarcangelo. Il prete ha ricevuto dalla società di riscossione tributi un risarcimento danni stabilito dal Giudice di pace di 6.600 euro. Il contenzioso giudiziario nasce da una mancata revisione dell’auto.

Tutto ha inizio nel 2010 e si conclude solo con la sentenza dello scorso agosto. Il don riceve la sanzione amministrativa, la paga in ritardo, ma ormai la polizia municipale ha già dirottato la pratica a Equitalia, che notifica la cartella al sacerdote. Il prete si oppone, per legge può farlo, ed Equitalia deve attivare un iter interno e rispondere entro un certo periodo di tempo, altrimenti perde il diritto di riscossione. E’ quanto accade al religioso e in sostanza la sanzione sarebbe estinta, ma nonostante ciò si vede recapitare a casa un’intimazione di pagamento con preavviso di fermo dell’auto.

«E’ stata una situazione incredibile – afferma il religioso – ero disposto anche a pagare la sanzione, ma non era una questione di soldi, bensì di dignità umana. Ho pensato molto prima di far causa, sono andato anche negli uffici di Equitalia, ma è una macchina senza pilota, nessuno è responsabile anche se lo sono tutti e il cittadino viene schiacciato». Anche la pazienza dei preti non è eterna e così decide di andare a farsi le sue ragioni davanti al giudice di Pace, assistito dall’avvocato Alessandro Forti. Il giudice accoglie in via provvisoria la sua richiesta e a dicembre è sospeso il ‘potere’ di Equitalia.

Tutto sembra risolto, ma in corso di causa la società, dopo essersi costituita in giudizio, iscrive contro il provvedimento del giudice il fermo al Pra e quindi don Giancarlo rimane senza macchina per oltre 4 mesi, da febbraio a giugno 2016. La causa intanto prosegue, il giudice annulla gli atti emessi da Equitalia e condanna la società per il fermo trascritto illegittimamente al risarcimento di oltre seimila euro, 50 euro per ogni giorno in cui il prete è stato privato del mezzo. «Sono contento della sentenza, cercavo giustizia ed è stata fatta, c’è un mondo di pace che funziona con persone che si fanno guidare dal buonsenso».

A colpire di più il parroco è stata la burocrazia sorda, «serve più umanità, se al mio posto ci fosse stato un operaio con un solo mezzo a disposizione per andare al lavoro sarebbe stata una situazione drammatica». Anche il parroco, però, ha avuto parecchi disagi nel periodo senza macchina: «Ogni anno percorro 25 o 30mila chilometri per seguire i fedeli e altre attività, da febbraio a giugno ho usato il motorino e mi sono preso l’influenza ben due volte». Il risarcimento danni don Giancarlo Moretti non ha dubbi su come impiegarlo: «Ogni cifra che ricevo e non mi aspetto la destino a un’opera di pace, in particolare nel mondo educativo. Spero che questa vicenda possa servire per far riflettere tutti».