Meteo a Rimini, il gelo ‘spezza’ le ossa. In 60 all’ospedale

Al pronto soccorso molti anziani con fratture al femore o alla spalla

I richiedenti asilo mentre spalano la neve e un poliziotto che presta soccorso a un camionista

I richiedenti asilo mentre spalano la neve e un poliziotto che presta soccorso a un camionista

Rimini, 28 febbraio 2018 - «Ma il sale qui non l’hanno proprio messo?». Neanche il tempo di finire la frase, e Marta si fa uno scivolone di un paio di metri in piazza Cavour, per fortuna senza conseguenze. Le è andata bene, perché al contrario ieri decine di riminesi sono stati costretti ad andare in ospedale, a causa di traumi e fratture per le cadute provocate da ghiaccio e neve. Ieri sera si contavano una sessantina di accessi (nel corso della giornata) nei pronto soccorso dei vari ospedali del Riminese. Nella maggior parte dei casi sono stati gli anziani ad aver la peggio, ma non sono mancati ricoveri anche per alcuni ragazzi e ragazze. Molte cadute sono avvenute durante la mattinata, perché poi nel pomeriggio, grazie anche agli interventi di pulizia lungo strade e piazze, la situazione è andata migliorando.

L’Infermi di Rimini è stato l’ospedale che ha registrato il maggior numero di pazienti feriti per colpa di neve e ghiaccio. Oltre una ventina gli accessi nel corso della giornata. A Santarcangelo sono stati una quindicina a richiedere le cure del pronto soccorso, a Novafeltria oltre una decina. E’ andata meglio al ‘Ceccarini’ di Riccione e al ‘Cervesi’ di Cattolica, dove si registravano (fino a ieri sera) pochi casi. Moltissimi pazienti si sono presentati in ospedale con traumi e contusioni. Una quindicina invece quelli che hanno riportato fratture (in alcuni casi anche serie), in particolare al femore e alla spalla. Il ghiaccio resta il pericolo numero uno anche nella giornata di oggi, per chi si muove in auto e per chi va a piedi.

Ieri a Rimini, dal pomeriggio, sono scesi in campo decine di uomini per ripulire le strade, le piazze, i parcheggi, le scuole dalle neve e dal ghiaccio. Hera ha dirottato 4 squadre (normalmente impegnate nell’ordinaria pulizia delle strade) allo spazzamento della neve, che oggi diventeranno 8 divise in due turni. Impegnati anche gli operai di Anthea e tanti volontari della Protezione civile, che in queste ore lavoreranno per garantire l’accesso a ospedali, case di ricovero e alle strutture aperte al pubblico. Ai 33 mezzi spazzaneve in azione, si sono aggiunti anche i bobcat dotati di lame messi a disposizione da alcune aziende private. In campo per l’emergenza anche 11 gruppi dei volontari Civivo, che si prenderanno cura delle scuole in vista della riapertura. Ieri pomeriggio il vicesindaco Gloria Lisi ha chiesto e ottenuto l’impiego dei richiedenti asilo. «Abbiamo contattato le strutture che accolgono i profughi, e dopo appena mezzora erano già sul posto a spalare la neve». Una quarantina i profughi impiegati, soprattutto nella zona del centro storico e della stazione ferroviaria, per liberare dalla neve strade, piazze e marciapiedi. Un impegno che proseguirà in questi giorni sotto la guida di Anthea, che ha fornito loro l’attrezzatura.