Rimini, maxi multe in arrivo per i clienti delle prostitute

Verbali fino a 30mila euro

Prostituzione (foto d’archivio Newpress)

Prostituzione (foto d’archivio Newpress)

Rimini, 1 novembre 2016 - Non pago delle maxi-multe da mille euro ai clienti delle lucciole, il Comune di Rimini annuncia un nuovo giro di vite: «Applicheremo con rigore sanzioni da 5.000 a 30.000 euro – spiega l’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad – visto che la Cassazione ha di recente depenalizzato il reato base di ‘atti osceni in pubblico’ prevedendo sanzioni pecunarie amministrative molto salate». Quelle citate, appunto.

«Non potendo agire sull’offerta di sesso a pagamento sulla strada – aggiunge l’assessore – visti i pochi e spuntati strumenti a disposizione degli enti locali, agiremo sulla domanda». Ovvero la clientela. La prostituzione a Rimini continua a essere una piaga. La stessa amministrazione comunale fa il punto sul meretricio on the road. Da inizio anno al 26 ottobre la polizia municipale ha elevato circa 300 sanzioni durante i controlli delle (tante) strade del piacere a pagamento cittadine, diffuse soprattutto nella zona Sud, verso i confini con Riccione.

Ma non solo: cresce il numero di lucciole in pieno centro – cinesi e africane – anche a ridosso di alcune chiese, con sdegno dei fedeli. Delle circa trecento sanzioni emesse nei primi dieci mesi dell’anno, 289 sono state fatte per il mancato rispetto dell’ordinanza sindacale ‘contingibile e urgente’ (valida dal 1° giugno al 15 ottobre) che prevede un pagamento di 400 euro, sia per la lucciola che per il cliente. Dieci invece i clienti e cinque le prostitute sanzionate rispettivamente per 1.000 e 200 euro per la violazione dell’articolo 32 del Regolamento di polizia urbana, che punisce chi chiede prestazioni sessuali a pagamento «a bordo di veicoli circolanti sulla via pubblica» (il cliente) e chi, «esercitando l’attività di meretricio su strada pubblica, indossa abbigliamento indecoroso o indecente, ovvero mostra nudità».

Va detto che mentre i clienti in genere pagano subito i 1.000 euro per evitare di vedersi recapitare il verbale a casa, le prostitute non pagano mai, approfittando della residenza all’estero. Il Comune darà un giro di vite, applicando ai clienti le nuove supermulte sostitutive del reato cancellato dalla Suprema Corte. «La soluzione migliore sarebbe regolamentare il fenomeno come si fa in quasi tutta Europa, imporre garanzie sanitarie e far pagare le tasse alle prostitute», dice l’assessore.

Secondo i più recenti dati raccolti dalla municipale le lucciole in strada sono un centinaio, di diversa nazionalità: tante ragazze dell’est Europa (romene, ungheresi, bulgare, ucraine, albanesi) ma anche nigeriane, cinesi e transessuali peruviani e brasiliani. Due le ragazze italiane identificate durante i controlli. Si stimano in circa 500 le lucciole – tra professioniste e ‘doppiolavoriste’, in crescita – che esercitano in casa nel Riminese. Ma qui, come si dice, occhio non vede, cuore non duole.