GRAZIA BUSCAGLIA
Cronaca

Riccione, filma la tragedia. Andrea Speziali. "Volevo condividere il mio dolore"

Quasi coetano della vittima dell'incidente, chiede scusa e assicura. "Mi hanno detto che i soccorsi erano già stati chiamati"

I soccorsi per Simone Ugolini

I soccorsi per Simone Ugolini

Riccione (Rimini), 23 ottobre 2017 - Il corpo di Simone è steso a terra, in attesa dei soccorsi. Sta morendo. Ma lì, sul luogo dell’incidente a Riccione, alla 4 del mattino c’è chi afferra lo smartphone per fotografarlo e poi a filmarlo in tre diversi video. Il tutto in un’agghiacciante diretta su Facebook, quando la vita di quello sfortunato giovane era ancora appesa a un filo. Immagini terribili e devastanti, quelle postate da Andrea Speziali, esperto d’arte riccionese, 29 anni, poco più grande di quell’altro ragazzo steso a terra e morente.

La bufera si scatena immediatamente su Facebook davanti alla ‘morte in diretta’ di  Simone Ugolini, raccontata, attimo per attimo, da un suo coetaneo. Su Andrea Speziali piovono insulti, violentissimi, dove la parola più gentile che gli viene rivolta è ‘sciacallo’.

L'esperto d’arte piange al telefono. E’ frastornato, travolto dalla gravità del suo gesto. «E’ una cosa allucinante, non riesco a togliermelo dagli occhi. Stavo tornando a casa dopo essere andato a ballare quando ho visto per terra qualcosa, una sagoma. Ho visto che era un ragazzo. Mi sono fermato immediatamente. C’erano altri tre ragazzi e un taxista che mi hanno raccontato di aver chiamato i soccorsi».

Ma perché si è messo a filmare quella morte, cosa le è passato per la testa? «Non lo so, è stato un momento di panico, volevo fare qualcosa per il ragazzo, volevo attirare l’attenzione su di lui, aiutarlo».

Per aiutarlo avrebbe potuto chiamare i soccorsi invece che riprenderlo. «Mi hanno detto che avevano già chiesto aiuto, che i soccorsi stavano arrivando, io non potevo fare nulla per lui».

Così ha pubblicato in diretta video e fotografie di un 24enne morente senza che la famiglia fosse stata ancora avvisata. «Non so perchè l’ho fatto, ero in preda al panico, mi sono sentito solo. Volevo soltanto condividere il mio dolore. Non c’era nessuno che mi desse conforto, che mi abbracciasse. Ero disperato. I miei amici e la mia ragazza avevano il cellulare spento, io volevo condividere il dramma che stavo vivendo in quel momento. La colpa è di questa società che non ha più valori e ci fa fare tutto in diretta, vivendo le emozioni sui social».

Veramente ha fatto tutto lei e non ha rispettato il dramma, ben più immenso di una famiglia. Se ne rende conto o stava forse cercando di fare uno scoop? «Non cercavo nessuno scoop. Ero soltanto disperato e sconvolto. Capisco adesso il mio errore immenso e chiedo perdono alla famiglia, a tutti. Ho già chiamato in Vaticano per fare dire una preghiera per Simone. E’ stato un atto gravissimo quello che ho commesso. Adesso voglio solo pregare per lui, per quel ragazzo che conoscevo».

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