Operai trovano il corpo mummificato di una donna

Macabra scoperta alla stazione di Santarcangelo

Il container nel quale è stato trovato il corpo mummificato

Il container nel quale è stato trovato il corpo mummificato

Rimini, 26 ottobre 2016 - L’hanno trovata, senza vita, all’interno di un container nella stazione ferroviaria di Santarcangelo. Nessun documento, nessuna indicazione tangibile a svelare la sua identità. Unica certezza l’avanzato stato di decomposizione nel quale versava il povero corpo, ormai mummificato, di quella che fino a qualche mese fa doveva essere una giovane donna con un’età compresa tra i 18 ed i 30 anni. La macabra scoperta è avvenuta nella mattinata di ieri, nell’area interna alla stazione santarcangiolese, ma interdetta al pubblico.

Da mesi in quella zona è presente un container, uno di quelli utilizzati dalle ditte che svolgono i lavori sulla rete ferroviaria o di manutenzione come uffici temporanei. E proprio ieri mattina alcuni operai erano arrivati a Santarcangelo a recuperare la struttura per trasportarla in un altro cantiere. Quando i tecnici sono andati ad aprire il container, sono stati dapprima aggrediti da un tanfo insopportabile: poi, oltre all’armadietto ed ad un letto, hanno intravisto un ammasso, lasciato a terra, su un materasso ed una coperta. Quell’ammasso era, in realtà, il corpo mummificato di una giovane donna, ancora senza nome. La sconosciuta aveva ancora dei calzoncini, una t-shirt ed un paio di sneakers ai piedi, ed era rannicchiata a terra, su un materasso e una coperta.

Un abbigliamento tipicamente estivo che contribuisce ad accreditare l’ipotesi che il suo decesso risalga ad almeno tre-quattro mesi. Immediatamente è scattato l’allarme e gli uomini della Polfer sono subito accorsi insieme ai colleghi della Polizia scientifica e della squadra mobile per le indagini. Del fatto è stato informato il pm, Paolo Gengarelli, che ha disposto il sequestro del container. Un container che non veniva aperto da mesi, ma che in passato era stato rifugio di sbandati. Sul posto è anche arrivato il medico legale che ha accertato che il corpo della sconosciuta non presentava segni di armi da taglio o da sparo. Accanto a lei nessun segno di overdose, nessuna siringa è stata trovata. In quel container c’era solo lei, la giovane sconosciuta, di corporatura robusta e dai capelli medi neri. Oggi verrà conferito l’incarico al professor Pier Paolo Balli per eseguire l’autopsia sulla donna e stabilire così anche le cause che hanno portato alla sua morte. Intanto la Polizia sta vagliando tutte le denunce di scomparsa nella nostra zona di giovani dai 18 ai 30 anni per tentare di dare un nome a quel corpo martoriato da quattro mesi di abbandono.