Inchiesta sul peculato, il Comune smantella il Nucleo ambientale

Tre agenti sono accusati di aver preso soldi durante una perquisizione

IL BLITZ Il Nucleo ambientale della Polizia municipale durante le operazioni Kebab con decine di arresti per spaccio di droga a Borgo Marina

IL BLITZ Il Nucleo ambientale della Polizia municipale durante le operazioni Kebab con decine di arresti per spaccio di droga a Borgo Marina

Rimini, 26 marzo 2016 - Cancellati i ‘Serpico’ della polizia municipale. L’onda lunga dell’inchiesta della Guardia di Finanza sui tre vigili urbani accusati di peculato fa affondare il Nucleo ambientale. I detective non esistono più. Smantellati dall’amministrazione comunale e trasferiti in altri reparti. Troppi malumori, veleni, sospetti e insinuazioni anche sui colleghi estranei alle accuse di malaffare. Stanchi di illazioni, hanno chiesto il trasferimento in altri reparti della Municipale. Dove svolgeranno compiti simili a quelli attuali. Trasferiti d’ufficio invece i tre indagati.

Palazzo Garampi parla di ‘riordino’ e ‘ridistribuzione sul territorio delle divise, con particolare attenzione alle zone rurali’. Ma lo stesso Comune non si nasconde dietro a un dito. A mezza voce ammette che l’indagine sugli agenti sospettati di essersi appropriati di soldi nel corso di un arresto pesa come un macigno. Inficiando la credibilità dei detective e dell’intero Corpo. E porta oggi all’affossamento del Nucleo ambientale. Formato da una decina di agenti scelti, piuttosto sganciati da orari e attività di routine, che agiscono quasi sempre in abiti borghesi, è la speciale task-force della Polizia municipale creata una quindicina d’anni. Tra i fiori all’occhiello le maxi-inchieste ‘Kebab Connection’ 1 e 2. La prima vide il 10 dicembre 2013 l’arresto di 53 spacciatori, in gran parte magrebini, il grosso a Borgo Marina.

La seconda, messa a segno a febbraio anche da un centinaio di agenti, quindi anche non del Nucleo, ha portato a oltre 100 indagati e 87 misure di custodia cautelare (di cui 45 in carcere) ad altrettante persone coinvolte a vario titolo nello spaccio di droga in vari punti della città. La punta di un iceberg fatto di innumerevoli operazioni contro spaccio di droga, prostituzione, criminalità e degrado.

Il ‘corpo scelto’ in questi anni ha suscitato anche malumori all’interno della stessa Polizia municipale, per il particolare status goduto dagli uomini dell’Ambientale. Non da ultimo la notevole mole di straordinari per attività fuori dall’orari d’ufficio, spesso di notte. Ci sono state negli anni scorsi anche interrogazioni consigliari da parte di esponenti della sinistra, in particolare sulle intercettazioni ambientali fatte dagli agenti.

Il riordino della Municipale vedrà, da sabato 2 aprile, il varo del presidio a Corpolò, con quattro agenti. Il primo di una serie nelle zone rurali, dopo il boom di furti e episodi di degrado. Arriveranno presìdi anche nelle zone Grotta Rossa, Montescudo-Coriano, San Martino Montellabate ecc. Non sedi vere e proprie ma pattuglie in auto e moto, con numeri di cellulare e WhatsApp degli agenti dati alla popolazione per contatti in tempo reale.