La sexy barista fa strage di clienti: "Metto un po’ di pepe nel caffè"

Il locale dell’ex ombrellina Diana Monno preso d’assalto dagli uomini FOTO Curve mozzafiato

Diana Monno, 31enne di origini pugliesi, al bancone del suo bar di Misano in viale della Repubblica

Diana Monno, 31enne di origini pugliesi, al bancone del suo bar di Misano in viale della Repubblica

Rimini, 9 febbraio 2015 - CURVE mozzafiato, sguardo seducente... e un passato da ‘ombrellina’. Basta dare un’occhiata a Diana Monno (foto), 31 anni, originaria della Puglia, per capire come mai il suo bar in via della Repubblica a Misano riscuota così tanto successo tra la clientela maschile. Già, perché da quando il Melody Cafè ha aperto i battenti, ad aprile dell’anno scorso, la voce si è subito sparsa e tanti misanesi hanno scoperto che il caffè, servito da Diana, ha quel gusto in più. «Lo confesso: ho la mia piccola schiera di fan. Del resto essere belle non è mica un delitto, soprattutto se fai la barista». Guai però a definirla una bomba sexy. C’è ben altro, oltre il fisico da modella, e Diana vuole metterlo bene in chiaro. «Di questi tempi per mandare avanti un bar servono professionalità, cortesia e dedizione. Non sono la classica ragazza avvenente messa dietro il bancone per far scena. Io e il mio compagno lavoriamo sodo e abbiamo investito tanto in questo locale. Il merito non è solo delle ‘curve’».

Diana, dicono che nel suo bar gli uomini facciano la fila…

«Beh, mi sembra esagerato. La clientela non è solo maschile. Ci sono anche diverse ragazze, gruppi di amici e turisti che vengono per la colazione o l’aperitivo».

Non sia modesta: qualche cliente a cui ha fatto girare la testa ci sarà pure.

«Lo ammetto: ci sono tanti curiosi che con la scusa del caffè vengono qui per dare una ‘sbirciatina’. E’ normale: una bella barista esercita sempre un certo fascino sul pubblico maschile. In questo non ci vedo nulla di scandaloso. Prima di aprire il Melody ho gestito un bar in Puglia e ho lavorato in altri locali a Riccione: molti clienti mi hanno seguita fin qui. Ce ne sono anche alcuni che dicono di venire fin qui apposta dalle Marche».

Mogli e fidanzate dei suoi avventori non sono invidiose?

«Ci sono un sacco di malelingue che sparlano alle mie spalle, ma io non ci do peso. Avere un bel fisico non è mica un delitto, anche perché è tutto frutto di mamma e papà. E poi sa cosa le dico?»

Cosa?

«Che si fa presto a criticare. Intanto però la gente dimentica che far funzionare un bar non è una passeggiata e che un bel fondoschiena non basta di certo. Io e il mio compagno lavoriamo ogni giorno da mattino a sera. Abbiamo rilevato questo locale, ristrutturandolo da cima a fondo dopo oltre vent’anni e investendo tempo e risorse. Ci impegniamo a dare un servizio di qualità e abbiamo portato una ventata di aria fresca in una zona di Misano che forse era diventata un po’ spenta. Inoltre possiamo vantarci di una cosa…»

Quale?

«Siamo uno dei pochi bar ad avere deciso di non installare slot machines. Non vogliamo che i clienti si rovinino la vita in quel modo. Io e il mio compagno siamo molto fieri di questo».

A proposito del suo compagno: non è geloso di tutte le attenzioni che riceve dai clienti?

«Diventa matto... no, scherzo. Il nostro rapporto è molto sereno e affrontiamo tutto con reciproca stima e fiducia».

Se le arrivasse un’offerta dal mondo della moda o dello spettacolo, la accetterebbe?

«Perché no? In passato ho posato per dei servizi fotografici e ho fatto l’ombrellina. Ora voglio concentrarmi sul bar, ma in futuro chissà…».