Giovane morto in ospedale ad Adria, indagati 8 medici

L’autopsia farà schiarezza sul decesso di Marco Fabbris, 24 anni, finito in coma dopo essere andato al pronto soccorso

E' importante intervenire rapidamente su uno shock anafilattico

E' importante intervenire rapidamente su uno shock anafilattico

Adria (Rovigo), 20 settembre 2016 - Otto i medici dell’ospedale di Adria indagati per la morte di Marco Fabbris, il 24enne entrato al pronto soccorso, martedì scorso, per un mal di gola e deceduto 35 ore dopo. Il sostituto procuratore Andrea Girlando ha affidato al medico legale Silvia Bavaresco di Ferrara l’incarico di eseguire l’autopsia. Decisivi saranno gli esiti dell’esame che sarà eseguito oggi sulla salma per individuare eventuali responsabilità mediche nei confronti degli 8 professionisti finiti nel registro degli indagati.

Si tratta, in pratica, di tutti i medici che hanno visitato Fabbris dall’arrivo al pronto soccorso, al ricovero successivo. Il 24enne, martedì scorso, era giunto all’ospedale di Adria in compagnia della fidanzata, lamentando dolori e un gonfiore anomalo alla gola. Gli era stato dunque assegnato un codice giallo, ossia una gravità media. Le sue condizioni però pare si sia aggravate nel giro di pochi istanti, portando Fabbris a perdere i sensi e (in seguito ad un edema cerebrale) ad entrare in coma.

Ricoverato in rianimazione, non si è più ripreso, spirando nella notte tra mercoledì e giovedì scorso. Una morte causata, secondo i medici di Adria da uno shock anafilattico. Cosa abbia provocato la grave reazione che ha portato il ragazzo a perdere la vita in così poco tempo, sarà l’autopsia a stabilirlo, il cui esiti saranno utili per capire anche se la morte di Marco poteva essere, in qualche modo, evitata. Solo in quel momento la procura potrà escludere di confermare l’ipotesi di colpa medica nei confronti di tutti o di alcuni dei professionisti che hanno visitato il 24enne.

La famiglia del giovane deceduto, sconvolta per il terribile dramma che l’ha colpita, ha nominato come legale l’avvocato Federico Bardelle di Adria. La mamma Cristina ha spiegato che non vi è nessuna intenzione di accanirsi cercando per forza un colpevole, ma solo di capire cosa abbia provocato la morte di suo figlio, fino a quel momento, perfettamente sano.