Rovigo, offese razziste e campo squalificato ma anche l’allenatore avversario li scagiona

Mistero su cosa hanno messo a referto gli arbitri

Federico Novo, presidente del Nuovo Basket (foto Moretto)

Federico Novo, presidente del Nuovo Basket (foto Moretto)

Rovigo, 9 dicembre 2017 - Squalifica del campo per una gara per «offese collettive e frequenti del pubblico verso gli arbitri e per striscioni offensivi, offese e minacce nei confronti di un tesserato ben individuato o manifestazioni ispirate ad odio o discriminazione razziale o religiosa». Questa la motivazione del provvedimento preso nei confronti della società Asd Nuovo Basket Rovigo dopo la gara tra i rodigini e il Cus Padova, svoltasi al palazzetto dello sport di Rovigo il primo dicembre scorso e finita 52 a 35 per i padovani.

Rimane però il mistero sul perché di una sanzione così pesante. Anche perché, è proprio il coach padovano Michele Caiolo il primo a spiegare che «a parte qualche insulto satirico nei confronti degli arbitri, non ricordo che sia successo niente di particolare».

Anche il  giocatore Matteo Lucchin, è perplesso: «Non abbiamo idea di cosa sia successo e non riusciamo a capire a cosa sia dovuto il provvedimento. Presumo che faremo ricorso, ma i tempi saranno lunghi, infatti abbiamo chiesto di tramutare la squalifica del campo in ammenda, vedremo». Lucchin dice di non aver sentito nulla. «Io non so di che insulti parlino. Io ero in campo durante la partita e non è successo nulla di che».

Il primo arbitro dell’incontro era Edoardo Bonetto di Cadoneghe (Padova) il secondo arbitro era Silvia Parisi, anche lei di Padova. «Stiamo aspettando una risposta dalla Federazione» dice il presidente della Nuovo Basket, Federico Novo. «Certo è che ci lascia basiti. Mai avremmo pensato ad una sanzione così pesante e con motivazioni così gravi. Di sicuro le proteste da parte del pubblico possono esserci state, ma la nostra società sarebbe stata la prima a condannare gli episodi elencati nella descrizione. Cosa che non è successa perché i fatti non sussistono».