Rovigo, donna morì per un’overdose, in trappola banda di spacciatori

Quattro arresti, l’operazione ha preso il via proprio dal decesso

Il commissario Alessandro Coltro illustra l’operazione che ha fatto scattare le manette ai polsi ai quattro spacciatori

Il commissario Alessandro Coltro illustra l’operazione che ha fatto scattare le manette ai polsi ai quattro spacciatori

Rovigo, 12 novembre 2017 - Quattro arresti per spaccio di droga. Sono finiti in manette, venerdì mattina, Nicola Gasparetto, rodigino di 30 anni, e tre cittadini albanesi. Sono i fratelli Beqir e Taolant Domi, di 28 e 26 anni, e Astrit Gjeci di 48. L’indagine è nata il 3 dicembre 2016 quando la polizia è piombata a casa di Erika Boni che era in overdose da cocaina. Speravano sarebbe sopravvissuta, per questo l’inchiesta si chiama «Surviving». Invece la donna, 45 anni, è morta il 15 marzo scorso all’ospedale di Rovigo dopo oltre tre mesi di coma. Quel 3 dicembre Gasparetto era da lei ed è scappato svuotando sacchetti a destra e sinistra.

Gli agenti l’hanno inseguito, arrestato e hanno raccolto 20 grammi tra cocaina e marijuana. Venerdì mattina è successo qualcosa di simile. Gli agenti della Mobile sono piombati dove il 30enne rodigino è ospitato dalla fidanzata di 19 anni che vive con la madre. Lui ha fatto volare dalla finestra un bilancino elettronico e degli involucri vuoti. Ma il cane della polizia, Aiko, naso addestrato, si è lanciato in bagno dove, nel water, stavano sparendo 50 grammi di marijuana. Nicola Gasparetto, che è già indagato di «morte come conseguenza di altro delitto» per quanto successo ad Erika Boni, ora è nuovamente indagato per spaccio di droga. A casa di Astrit Gjeci, a Rovigo, un altro cane dallo sviluppato olfatto che si chiama Kamikaze ha individuato all’interno di una scarpa un sasso da 12 grammi di cocaina. Nell’abitazione 1.800 euro in banconote da 50 e 20 euro; mentre nel telefono gli agenti hanno potuto leggere messaggi, a loro avviso il linguaggio era quello tipico dei venditori di droga al dettaglio. I due fratelli Domi invece sono stati arrestati a Santa Maria Maddalena, frazione di Occhiobello. Lì il cane Aiko ha scoperto 60 grammi di cocaina in dosi da uno, cinque e venti grammi. Quattro nuovi arresti dunque nella provincia di Rovigo che arrivano quasi un anno dopo il fatto che ha dato il nome all’indagine: Erika Boni, donna molto conosciuta in città, scoperta in overdose dalla polizia. Più di tre mesi di agonia in ospedale ma i medici non sono riusciti a salvarla.

Il nome della 45enne morta a marzo compare però anche nelle carte di un’altra inchiesta per cocaina, la «Mister Perfect», chiusa a settembre con 19 indagati tra i quali Nicola Chiarion Sileni, noto chef di Arquà. Dalle intercettazioni telefoniche di quell’indagine è emersa una conversazione del 31 maggio 2016 tra lui ed Erika Boni che lo pregava di farsi vivo, spiegandogli che si trovava in condizioni di astinenza. Lui le negava aiuto, lei insisteva. Ed i toni diventano spezzanti ed accusatori. Nella primavera del 2016 diversi telefoni erano sotto controllo. Sei mesi dopo si è verificata la tragedia che ha aperto la strada a questo nuovo filone investigativo.