San Pietro Polesine, "Presa a schiaffi e chiusa in uno sgabuzzino"

San Pietro Polesine, parla il figlio della donna picchiata e sequestrata per pochi euro

La vittima: Maria Pia Luppi, 79 anni

La vittima: Maria Pia Luppi, 79 anni

San Pietro Polesine (Rovigo), 21 febbraio 2018 - Rapinata, schiaffeggiata, sequestrata una decina di minuti dai ladri per pochi spiccioli. Ora Maria Pia Luppi, 79 anni, ha il setto nasale rotto ed è ricoverata nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Legnago, uscita lunedì dalla terapia intensiva. L’aggressione ha avuto luogo venerdì pomeriggio attorno alle 17 in via Meloncelli dove si affacciano poche villette singole della frazione di San Pietro, nel comune di Castelnovo Bariano. Ieri mattina attorno a mezzogiorno, fuori dalla abitazione della donna, c’era Renzo Marcacci, investigatore dei carabinieri di Castelmassa. Ha parlato con i vicini di casa e con l’unico figlio dell’anziana, Marco Cavallari, 50 anni, che vive a circa 200 metri di distanza con la propria famiglia e i figli. Il marito della signora, invece, è ospite della casa di riposo di Trecenta, quindi la donna vive da sola.

«La mamma mi ha raccontato che ha visto due individui scavalcare ed entrare in giardino — ha spiegato Marco Cavallari —. Ha tentato di allontanarli dicendo che si trattava di una proprietà privata. Ma non ha avuto il tempo di finire la frase che si è trovata una mano sulla faccia».

La villetta è disposta su di un unico piano, il salotto dal quale sbirciava fuori, da dietro le tende, Maria Pia Luppi, è la prima stanza a destra, proprio a fianco all’ingresso. «Erano due uomini con l’accento dell’Est Europa, forse slavi o rumeni, non sapeva dire — continua il figlio della vittima —. Hanno chiesto a mia mamma i soldi ma lei aveva soltanto due o trecento euro nel portafoglio, le hanno fatto sfilare gli anelli dalle dita, si sono presi la collanina che aveva al collo. Poi l’hanno sbattuta dentro la stanza della caldaia». Non esita a mostrare l’ambiente, un vero e proprio sgabuzzino. «Il più tarchiato prendeva a schiaffi mia mamma per chiederle dov’erano i gioielli — ha fatto sapere il 50 enne di San Pietro —. L’altro invece, quello smilzo, le diceva di lasciar stare, di non picchiarla. Alla fine se ne sono andati dieci minuti dopo con gli anelli che le avevano sfilato, uno dei quali, per la fretta, dev’essere caduto. L’abbiamo ritrovato per terra. Poi hanno preso la bigiotteria, che non vale niente, e le banconote».

Un bottino di scarso rilievo. «Se ne sono andati con l’auto, qualche vicino sembra li abbia visti», ha aggiunto. L’anziana, appena i banditi sono scappati, ha chiamato il figlio ma il suo numero dava il segnale di occupato. Allora ha telefonato ad una vicina di casa che ha allertato le Forze dell’Ordine. Inizialmente la donna è stata portata all’ospedale di Trecenta. «Poi Rovigo era pieno e per fortuna l’hanno sposta a Legnago dove è già seguita da anni», ha spiegato Marco Cavallari. L’anziana infatti è cardiopatica, e non si sa ancora bene quando verrà dimessa. Domenica mattina sarebbe dovuta tornare a casa «ma il tracciato del battito cardiaco ha fatto qualche scherzo, quindi l’hanno tenuta — ha spiegato il figlio —. Lo choc è stato grande, i medici dicono che ci vorrà tempo perché si riprenda del tutto».