Università, l'Erasmus fa boom di iscrizioni

Tanti i polesani che scelgono quest’occasione di studio e approfondimento

Una ragazza durante il progetto Erasmus

Una ragazza durante il progetto Erasmus

Rovigo, 21 marzo 2017 - Per alcuni è un sogno che si realizza. Per altri è un’occasione di studio e approfondimento. Sia come sia, il progetto Erasmus è un’esperienza che coinvolge sempre più studenti universitari. Fatte le valigie e prenotato il volo, chi aderisce al progetto Erasmus ha la possibilità di trascorrere alcuni mesi all’estero, frequentando un’università straniera. Tempo prezioso, che aiuta a crescere e a migliorarsi. «Ho sempre voluto studiare all’estero - racconta Ilaria Borin, di Badia Polesine -. Quando ho potuto non ho esitato». Ilaria studia scienze economiche all’università di Verona ed ha passato un anno a Tolosa, in Francia. «Inizialmente dovevo rimanerci 10 mesi - spiega -, ma alla fine ho voluto rimanere più tempo». Una scelta dettata da diversi motivi: lo studio sicuramente, ma anche le possibilità che vivere all’estero offre. Perché il segreto dell’Erasmus è proprio questo: tanto dovere, tra esami e scadenze, ma anche amici e relazioni. «Ho conosciuto tantissima gente - conferma Silvia Muzzupappa, studentessa rodigina di traduzione e interpretazione presso l’università di Bologna -. Ho scelto di andare a Barcellona perché era la meta perfetta per me. Ero partita diffidente, credevo avrei dovuto arrangiarmi come potevo. Arrivata invece ho incontrato tantissime persone buone. Mi ha profondamente cambiata». «Inizialmente era un po’ impaurita - confessa Sara Zamignan, 25enne di Polesella, che ha trascorso 4 mesi a Saragozza, Spagna -. Quando arrivi hai un sacco di ansie, non sai come ti troverai». Ma alla fine l’esperienza è sempre positiva: «molti pensano sia una perdita di tempo, ma non è vero. L’importante è scegliere bene la propria destinazione, tenendo conto del proprio corso di studi». Sara studia editoria, cultura della comunicazione e della moda a Milano. «La cosa curiosa è che succede anche il contrario - afferma -. Quando sono partita ero ugualmente in ansia, non sapevamo cosa mi aspettava a casa». Erasmus comunque promosso. Anzi, addirittura consigliato. «Personalmente l’ho trovato molto positivo - racconta Nicolò Trivellato, studente di Badia Polesine che frequenta il corso di mediazione linguistica e culturale a Padova -. Sono stato circa 4 mesi in Scozia. Lì non solo ho potuto esercitarmi con le lingue, ma ho stretto amicizie che durano ancora. Penso che tutti dovrebbero prendere parte all’Erasmus almeno una volta nella propria vita».

Più di 3 milioni e mezzo di studenti coinvolti in tutta Europa. Una fitta rete di scambi e contatti tra le università di diversi paesi. Tante storie di ragazzi e ragazze che hanno potuto conoscere il mondo approfondendo le proprie conoscenze. In una sola parola: Erasmus. L’Erasmus è un programma di mobilità studentesca gestito e finanziato dall’Unione Europea. Una risorsa importantissima per i tanti studenti che sognano esperienze all’estero, tanto per rafforzare le proprie competenze quanto per conoscere meglio il mondo. Il progetto coinvolge ogni anno decine di migliaia di universitari, che lasciano le proprie città per trascorrere mesi (talvolta persino un anno) all’estero. Per capire l’importanza che l’Erasmus ha per gli studenti italiani è sufficiente guardare ai numeri: l’Italia è il quarto Stato in UE per numero di partenze (in testa ci sono Spagna, Germania e Francia) ed il quinto per numero di arrivi.