Don Bosco «cacciato», a Salara e Ficarolo è caos

Guerra tra parroci

Don Bosco in partenza (Foto Partesani)

Don Bosco in partenza (Foto Partesani)

Rovido, 25 giugno 2015 - Che i rapporti tra Giancarlo Crepaldi, il parroco di Ficarolo e don Bosco, il giovane prete originario del Myanmar, ex Birmania, che da otto mesi sta prestando il proprio servizio pastorale tra le parrocchie di Ficarolo e Salara, non fossero idilliaci era noto da tempo ma che queste difficoltà potessero portare all’allontanamento forzato del prete asiatico, nessuno l’aveva pensato. E invece martedì è accaduto. Don Bosco è un prete birmano 40enne, attento alle dinamiche dei giovani, in servizio a Ficarolo e Salara grazie a una sorta di convenzione sottoscritta dalla sua diocesi con quella di Adria-Rovigo.

Un prete a sostegno del titolare delle due parrocchie, Giancarlo Crepaldi. Don Bosco è un sacerdote che fin dai primi giorni del suo impegno missionario ha cercato di ridurre le distanze tra il mondo e la fede, tra la gente e la parrocchia, tra i giovani e una proposta di vita che, a suo dire, può dare un significato nuovo alla quotidianità. Niente da fare, le settimane trascorrono ma tra don Bosco e don Giancarlo il rapporto non migliora, l’apertura del giovane prete evidentemente non è apprezzata, le sue continue richieste di chiarimenti insieme al desiderio di inserirsi, per cambiarle, nelle dinamiche educative dei gruppi, non riscuotono grande consenso nel più esperto collega. La tensione negli ultimi giorni era palpabile, don Bosco ha abbandonato la canonica per manifesta superiorità dell’avversario, ha preparato armi e bagagli e nel tardo pomeriggio di martedì ha lasciato definitivamente Ficarolo, destinazione un bad & breakfast di Salara. Sfratto, fisico e spirituale, don Bosco in mezzo a una strada.

Difficile anche cercare di approfondire, don Giancarlo preferisce non commentare l’accaduto: «non dico niente, rivolgetevi ai miei superiori», ma il cellulare del vicario generale suona a vuoto, impossibile annotare una versione ufficiale dai vertici ecclesiali della diocesi. Secondo indiscrezioni sembra che la proposta inoltrata dal vicario generale a don Bosco sia stata quella di accettare un’altra destinazione, ma il prete ha carattere, non molla e rifiuta. Adesso tra Salara e Ficarolo si è scatenata la bagarre e la parte più rumorosa delle comunità di Salara e Ficarolo si è schierata a favore del sacerdote asiatico. 

Si ipotizzano raccolte di firme, già oggi il sindaco di Salara potrebbe essere a colloquio con il vescovo, non si escludono azioni sincronizzate tra i due paesi contro una decisione che a tutti sembra assurda. Gli effetti pratici comunque saranno a breve riconoscibili e don Bosco sarà inserito ancor di più, probabilmente suo malgrado, nel ruolo del protagonista, è solo la prima puntata, facile ipotizzare che nei prossimi giorni la vicenda si arricchirà di ulteriori retroscena.