Dormivano in servizio, la Cassazione punisce i poliziotti

Confermate le condanne a carico di 22 agenti della questura

Le pene inflitte variano da 10 mesi a 2 anni e 7 mesi di reclusione

Le pene inflitte variano da 10 mesi a 2 anni e 7 mesi di reclusione

Roma, 10 febbraio 2016 - Puniti i furbetti della Questura di Rovigo abituati, durante il lavoro notturno, a dormire sonni tranquilli in ufficio o nelle macchine di servizio invece di pattugliare il territorio ed eseguire i controlli anticrimine. La Cassazione ha confermato le condanne a carico di 22 agenti messi sotto inchiesta dal loro capo e dal questore Amalia Di Ruocco. Le pene inflitte - dalla Corte di Appello di Venezia il 7 novembre 2014 - variano da dieci mesi a due anni e sette mesi di reclusione, sono tutte sospese e con il beneficio della non menzione.

Le accuse sono di truffa e falso e per alcuni anche di abbandono del posto di servizio. Gli agenti sono stati intercettati nelle macchine e negli uffici, le cimici erano state messe dappertutto e la truffa è venuta a galla tanto che il pm ha chiesto il giudizio immediato. I poliziotti facevano finta di pattugliare quando rispondevano all’autoradio, dicevano che il motore non si sentiva perchè andavano piano, ma il Gps li ha scoperti in fermo «siesta». I fatti contestati si sono svolti dal 3 gennaio al 5 marzo del 2008.