Rovigo, esplosione di baci in piazza contro il sindaco anti-gay

Alle porte del Comune per il flash mob organizzato su Facebook, anche un uomo e un cavallo di cartone, pronti a ufficializzare la loro unione

Un centinaio le coppie etero e gay che si sono presentate davanti al Comune, alcuni travestiti da cavalli

Un centinaio le coppie etero e gay che si sono presentate davanti al Comune, alcuni travestiti da cavalli

Rovigo, 17 luglio 2016 - Un centinaio di coppie etero e gay sono arrivate ieri in piazza Vittorio Emanuele II per partecipare al ‘Bacio collettivo’ (foto), l’evento e flash mob organizzato dal presidente dell’Arcigay Politropia, Nicola Pizzamiglio e lanciato su Facebook che, in pochi giorni ha avuto più di 1500 condivisioni. A tagliare il nastro alla manifestazione contro la posizione presa dal sinaco Massimo Bergamin sulle unioni omosessuali, il bacio simbolico che l’onorevole del Pd Diego Crivellari si è scambiato con la compagna Giorgia Businaro, direttore di Legambiente Rovigo.

«Siamo qui oggi per salvaguardare i diritti civili. Un momento di riflessione importante per la città. – ha esordito Crivellari – Vedo che Bergamin è un po’ confuso sulla questione. Meglio che pensi ad amministrare, limitandosi a rispettare la legge, visto i risultati». «Siamo molto delusi del comportamento del nostro sindaco – ha continuato il presidente di Politropia, Nicola Pizzamiglio –, dopo che ha paragonato un omosessuale ad un cavallo, non solo i gay non vogliono farsi sposare da lui, ma anche gli etero». Ed ha aggiunto: «Invitiamo Bergamin a fare marcia indietro, riconoscendo che ha sbagliato. Deve chiederci scusa, non solo come gay, ma come cittadini di Rovigo».

Dopo poche ore, su Facebook non si è fatta attendere la replica di Bergamin: «La manifestazione ha visto la partecipazione di circa una settantina persone, molto meno rispetto al consenso invece che ha ottenuto l’evento su Facebook – ha scritto il sindaco –. A parlare sono i numeri. Pensavo di vedere molti più manifestanti a favore delle unioni civili in Piazza Vittorio Emanuele, perché io all’espressione del pensiero libero ci credo. Credo al matrimonio tra uomo e donna e credo sia necessario da parte dei sindaci fare un ragionamento a proposito dell’obiezione di coscienza che non è contemplata nella legge Cirinnà». Il sindaco non fa nessun passo indietro. Intanto, un uomo ed un cavallo (di cartone) ieri hanno varcato la porta del Comune per registrare la loro unione. Peccato che l’ufficio di Stato civile di sabato sia chiuso.