Investito e ucciso da un furgone pirata: autista fotografato dall’autovelox

Via Amendola, la vittima è Gianni Ambrosi di Fratta. Aveva 48 anni

Via Amendola  è la strada che collega Rovigo all’alto Polesine

Via Amendola è la strada che collega Rovigo all’alto Polesine

Rovigo, 27 settembre 2015 - Le quattro  frecce erano accese per segnalare alle auto in transito la presenza di un veicolo in panne. All’esterno, in attesa dell’arrivo di un mezzo di soccorso, l’automobilista. Gianni Ambrosi, 48 anni, si trovava probabilmente proprio accanto alla sua minicar, quando è stato investito da un furgone che non ha arrestato la sua corsa. Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo al povero Ambrosi, titolare dell’omonimo bed and breakfast e di un bar nella zona industriale di Fratta Polesine. Il suo corpo è stato sbalzato per circa 25 metri. L’investitore è fuggito ed è ora ricercato dai carabinieri. Nel mirino, un furgone che è stato fotografato dall’autovelox

Erano le 22.15 di giovedì. A quell’ora, la vittima stava viaggiando a bordo del suo quadricilo cassonato in via Amendola, che collega la città capoluogo con l’alto Polesine. A causa di un guasto al motore l’uomo è stato costretto ad accostare il mezzo a lato strada. Si è fermato all’altezza dell’ex centro di stoccaggio di rifiuti speciali. A quel punto ha telefonato ad un amico per chiedergli di mandare sul posto un carro attrezzi. Quando il conoscente lo ha richiamato per comunicargli che il mezzo di soccorso era in arrivo non ha ricevuto alcuna risposta. Il cellulare dell’automobilista ha suonato a vuoto più e più volte. «A quell’ora non c’era nebbia, e le frecce erano visibili anche da molto lontano. Impossibile non notarle, dato che quello è un rettilineo.

Eppure, qualcuno ha centrato Gianni e colpito la parte anteriore del suo mezzo. Come è possibile?» si chiede il fratello dell’uomo, Francesco, che non riesce a darsi pace. Il carro attrezzi ha comunque raggiunto quel luogo maledetto, ma non ha trovato nessuno. Solo il mezzo incidentato: sulla strada, numerosi frammenti di carrozzeria e lo specchietto retrovisore di un furgone. Sono arrivati anche gli agenti dell’Arma, che attorno alle 22.45 hanno chiamato i vigili del fuoco con le fotoelettriche, per illuminare la scena a giorno. A quel punto è stato ritrovato il corpo senza vita della vittima. Gianni Ambrosi era riverso a terra a decine di metri di distanza, sul ciglio del fossato che costeggia la strada. All’ennesima telefonata dell’amico, ha risposto un agente: «C’è stato un incidente, purtroppo...».

«Posso assicurare che mio fratello era prudentissimo, totalmente astemio e lontano da qualsiasi forma di sostanza che potesse alterarlo» afferma il familiare, che appena appresa la terribile notizia si è precipitato in via Amendola. «Sono convinto che una fatalità o una distrazione possano capitare a tutti, purtroppo. Ma in questo caso chi ha investito Gianni non si è fermato per prestargli soccorso. L’autista farebbe bene a se stesso e alla sua famiglia se si costituisse, perché comunque gli investigatori prima o poi riusciranno a trovarlo. E’ una questione di ore, forse di pochi giorni» confida il fratello.

Le ricerche dei carabinieri della compagnia di Rovigo si stanno concentrando sulla fotografia scattata dall’autovelox e sulle immagini delle telecamere di vigilanza che sorvegliano la strada, oltre che sulle tracce del furgone rimaste sull’asfalto dopo lo scontro. La speranza è anche che qualcuno abbia assistito alla scena e possa riferire elementi utili agli investigatori. «Spero che l’investitore abbia una coscienza. Ormai non può più tornare indietro, ma può decidere di costituirsi. Può essere certamente difficile, ma è ormai l’unica cosa sensata che possa fare» aggiunge Francesco con la comprensibile rabbia mista al dolore per la scomparsa del fratello. La salma è ora a disposizione del pm di turno della procura di Rovigo. Il sostituto Sabrina Duò ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo.