Badia, i ladri di biciclette tornano a colpire

I titolari della Cicli Elios esasperati: «Furto da 5mila euro, ma danni ingenti. E’ il secondo colpo in due settimane»

Nicola Ragona, uno dei titolari della Cicli Elios di Badia

Nicola Ragona, uno dei titolari della Cicli Elios di Badia

Badia (Rovigo), 25 novembre 2015 - I predoni ormai sembrano proprio essersi accaniti contro la Cicli Elios di Badia. A pochi giorni dall’ultimo furto infatti, ci hanno riprovato per portare via le biciclette sportive che sono molto costose. L’azienda, che è in attività già dagli anni Cinquanta, tutt’ora produce nella sede in via Ferraris nella zona artigianale di Badia. L’ultima volta, i ladri l’avevano visitata il 6 novembre scorso. In quell’occasione sparirono dal magazzino una decina di biciclette per un valore complessivo di circa 20mila euro. I fratelli Andrea e Nicola Ragona, titolari della Cicli Elios, sono ormai esasperati e non sono a che santo votarsi per riuscire a tenere lontani i ladri dalla loro impresa. «Sono venuti all’una di notte – racconta Andrea Ragona– e hanno tentato di entrare dalle finestre, ma non ci sono riusciti.

A quel punto hanno sfondato i vetri e poi hanno provato con la porta d’ingresso già danneggiata la volta scorsa, ma anche lì niente. Ma non si sono certo arresi. Hanno tagliato la rete di un’azienda vicina alla nostra e sono entrati. A quel punto hanno portato via quattro bici, una costosa e le altre più economiche. Questa volta il danno si aggira su 5mila euro. Grande sarà la spesa che dovremo sostenere per riparare le porte e le finestre». Ragona, assai sconsolato per l’accaduto, conclude: «C’è grande amarezza mista a rassegnazione. Proviamo una forte impotenza di fronte a questi fatti che ormai si ripetono con sempre maggiore frequenza, ma noi andiamo avanti nonostante tutto. E continueremo a fare il nostro lavoro».

Insomma uno stillicidio di colpi. L’impresa fu derubata anche nel 1990 e nel novembre 2013 aveva subito l’ennesimo furto. Ma quella volta fu una razzia di ingenti proporzioni. Erano sparite biciclette da corsa e mountain bike da gara, tutte molto costose, per un danno di 200mila euro. Esiste un mercato parallelo della bicicletta, quelle rubate quasi sempre finiscono nei paese dell’Est dove, anche tramite cataloghi informatici vengono rivendute, ovviamente sottoprezzo. Le bici vengono cedute intere o smontate.