Pescatori abusivi ’scoperti’ da una coppia di fidanzati a Canda

Intervento di carabinieri e polizia provinciale domenica sera nella Fossa Maestra. Sequestrati a due polesani oltre 400 kg di siluri, 800 metri di rete, barca e motore

Parte del pesce pescato abusivamente nella Fossa Maestra a Canda

Parte del pesce pescato abusivamente nella Fossa Maestra a Canda

Rovigo, 19 marzo 2015 - E’ stata una coppia di fidanzati che domenica sera transitava lungo l’argine della Fossa Maestra a Canda, a notare la presenza di alcuni persone a bordo di un natante che stavano pescando utilizzando delle reti. Una situazione a dir poco insolita, viste le pessime condizioni climatiche con pioggia abbondante e forte vento. E quindi i due ragazzi hanno telefonato, verso le 20, ai carabinieri.

Grazie alla segnalazione, una pattuglia dei Carabinieri di Castelmassa, già in servizio nella zona, ha sorpreso due pescatori a bordo di una barca a motore, intenti a recuperare oltre ottocento metri di reti da pesca posizionate nel tratto terminale della Fossa Maestra, prima dell’ingresso nel Canalbianco, luogo in cui è maggiore la concentrazione del pesce. A supporto delle operazioni di identificazione e controllo, è intervenuta per competenza in materia ittica anche una pattuglia della Polizia Provinciale di Rovigo.

Sorpresa poi delle forze dell’ordine al momento del controllo dei documenti: contrariamente alle aspettative di aver fermato cittadini stranieri, si trattava di due polesani, entrambi pescatori di professione nati e residenti nel bassopolesine.

A bordo della barca venivano rinvenuti oltre 400 chilogrammi di pesce (FOTO) in massima parte siluri, e contestate le infrazioni di esercizio della pesca in orario notturno con attrezzi non consentiti e uso di imbarcazione nelle acque secondarie, con il sequestro del pescato, degli attrezzi, natante e motore fuoribordo.

“Un altro punto a favore delle forze dell’ordine” è stato il commento del presidente della Provincia Marco Trombini che segue l’operazione della scorsa settimana che aveva portato al sequestro di barca e attrezzi utilizzati per la pesca abusiva da parte di pescatori di frodo provenienti dall’Europa dell’est.

“Il periodo della riproduzione, l’orario notturno e le condizioni climatiche avverse - ricordano gli uffici di Palazzo Celio - sono circostanze ideali per chi intende effettuare l’attività di bracconaggio fluviale”.

“Ai cittadini e alle associazioni dei pescatori sportivi – concludono - chiediamo di continuare a fornire informazioni per contrastare il fenomeno del bracconaggio”.