Piromani ancora in azione, la gente ha paura

Cassonetti in fiamme in pieno centro

Un cassonetto incendiato

Un cassonetto incendiato

Rovigo, 18 luglio 2016 - La banda di piromani torna a colpire ed aumenta la paura in città. Dopo il raid incendiario avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì tra le vie Puccini e De Gasperi – vennero dati alle fiamme quattro cassonetti –, nella notte tra sabato e domenica i piromani sono entrati di nuovo in azione.

Il bilancio parla di un altro cassonetto dato alle fiamme, in pieno centro. Fortunatamente i vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente e così il rogo è stato circoscritto e sono stati evitati danni alle auto e alle case. Ormai è chiaro che i due episodi – molto vicini tra loro e simili nella dinamica – portano la stessa firma. Le indagini proseguono e due sembrano per il momento le piste che stanno seguendo gli inquirenti. Gli autori molto probabilmente sono ragazzini che danno fuoco ai cassonetti per divertimento. Non si esclude comunque che la mano incendiaria sua quella di un piromane che colpisce i cassonetti e magari le auto. Forte la preoccupazione dei residenti. Qualche estate fa si aggirava nella zona un piromane che tra auto e cassonetti aveva creato una cappa di terrore.

«Probabilmente è sono una ragazzata – spiegano Rossella Quaglio, del bar Barrique, insieme a Lorenzo, un cliente del locale – dettata dalla noia di una serata estiva. Non sembrano comunque atti di cui preoccuparsi davvero. Di questi episodi se ne verificano spesso in giro. Rovigo, essendo anche una piccola città, può ritenersi fortunata, perché sono comunque limitati». «Si tratta sicuramente di una ragazzata – continua Vincenzo Evangelista, un residente –. L’ipotesi che dietro a questi raid ci sia la mente di un piromane non mi convince molto». «Ragazzate sì – interviene Tiziano Marcolin –, ma che rischiano di costare caro. Speriamo che i colpevoli vengano individuati e che venga loro fatto pagare il danno che stanno causando. Devono capire che ad ogni atto corrisponde anche una conseguenza. I genitori, in primo luogo, dovrebbero loro far capire questo». «Dimostrano inciviltà e disprezzo per la città – continua Bruno Vallin –, caratteristiche ormai diffuse nelle generazioni di oggi. Manca il rispetto, insieme ad ogni forma di valore». Parere condiviso anche dall’amico Paolo Bordin, che sottolinea come questi atti colpiscano anche e soprattutto chi li commette. «Un atto vandalico e stupido – spiega Franco Morelli – frutto sicuramente di una ragazzata». «Forse le cose potrebbero cambiare – conclude Elena Lattanzio – se ci fosse più attenzione da parte dei vigili urbani. I cittadini, nel loro piccolo, cercano già di guardare con attenzione a quello che succede. Spesso siamo noi ad allertare le forze dell’ordine. Ma ognuno dovrebbe fare la propria parte. Dobbiamo sensibilizzare le forze dell’ordine all’attenzione verso i più giovani».