MARINA VERDENELLI
Cronaca

Accoltellata dal marito. Il vicino: così l’ho bloccato

Choc a Sassoferrato, parla l’uomo intervenuto per fermare l’aggressione "Lui la colpiva, l’ho spinto via per salvarla. Ma non mi sento un eroe" .

Accoltellata dal marito. Il vicino: così l’ho bloccato

Accoltellata dal marito. Il vicino: così l’ho bloccato

"Ho visto che lui le era sopra, c’era lo sportello aperto, Patrizia era nell’auto, allora mi sono avvicinato per cercare di farlo ragionare. Lascia il coltello, che stai facendo? Pensa a tua figlia, ragiona. Poi ho chiamato il 112, ho lasciato la chiamata aperta e gridavo: codice rosso, uomo con coltello, via Bramante, venite, fate presto. Vorrei essere stato più utile, non mi sento per niente un eroe". Sono le parole del vicino di casa di Patrizia Ceccolini, 50 anni, accoltellata lunedì dal marito a Sassofferato. Ora lotta per la vita in rianimazione a Torrette. In quegli istanti drammatici, il vicino è intervenuto per cercare di salvare la donna dall’aggressione. Erano circa le 13 ed entrambi erano usciti di casa per andare a prendere le figlie a scuola a Fabriano. Lei era già sotto casa, appena salita a bordo della Renault Clio, quando il marito Davide Sebastianelli, 55 anni, si è avvicinato. La stava aspettando. Da giorni i condomini della palazzina lo vedevano, la aspettava sempre sotto casa e si erano preoccupati. Un mese prima erano arrivati i carabinieri a casa della coppia, perché c’era stato un forte litigio nel corso del quale Sebastianelli avrebbe alzato le mani sulla moglie, che aveva deciso di allontanarlo da casa. "Lunedì, quando l’ho visto con lei, ho atteso trenta secondi per verificare se se ne andava, poi ho visto che aveva il coltello e sono intervenuto – racconta il vicino –. Speravo di farlo desistere, gli ho detto: che stai facendo, ti vuoi rovinare la vita? Togli il coltello, fallo per tua figlia. Ma lui mi ha risposto: ormai il danno è fatto. Quando mi sono reso conto che non riuscivo a tirare via lui, sono andato dall’altra parte dell’auto, per cercare di tirare fuori Patrizia. Ho aperto la portiera e lui ha dato una prima coltellata alla moglie, poi una seconda e una terza, la lama si è rotta. Ho tirato fuori la moglie, l’ho messa in posizione di sicurezza, lui ci ha raggiunti, ha cercato ancora di infierire su di lei, allora l’ho bloccato e l’ho spinto sul montante dell’auto. Mi diceva: lasciami andare. Io gli ho detto: sei contento ora? Guarda cosa hai fatto. E lui ancora rabbioso: se non te la fai finita, ce n’è anche per te. Si sono affacciati tutti i vicini, nessuno è sceso ad aiutarmi".

Il 55enne, arrestato per omicidio volontario aggravato, ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip del tribunale di Ancona, Sonia Piermartini. La donna, raggiunta da vari fendenti, è ancora in condizioni critiche nell’ospedale di Torrette. Lui, invece, è stato subito condotto nel carcere di Montacuto. Stando a quanto si è appreso, l’uomo è apparso molto scosso e ha chiesto continuamente notizie della moglie e della loro figlia, maggiorenne, ma che abita con la madre. La gip si è riservata di decidere se confermare la custodia cautelare in carcere.